
Garbatella, per sfuggire a un controllo dei carabinieri ingoia la droga e muore

Una tragedia improvvisa ha scosso il quartiere Garbatella nel pomeriggio di giovedì 12 giugno, dove G.G., 32 anni, è morto sotto gli occhi dei carabinieri della stazione locale durante un controllo nell’ambito degli arresti domiciliari. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati agli stupefacenti, avrebbe ingerito della polvere bianca, presumibilmente cocaina, pochi istanti dopo aver aperto la porta del suo appartamento in via Persico 2.
Erano le 16.45 circa quando i carabinieri, come da prassi, si sono presentati a casa sua per accertarsi del rispetto delle disposizioni restrittive. Dopo aver esortato più volte l’uomo ad aprire, questi ha finalmente spalancato la porta, ma invece di collaborare si è diretto in fretta verso una stanza interna. Ne è riemerso con una busta tra le mani e, senza esitazione, ha ingerito il contenuto davanti ai militari.
“È stato tutto troppo veloce. Non abbiamo avuto il tempo di intervenire prima”, avrebbe riferito uno dei presenti.
Subito dopo l’ingestione, il 32enne ha iniziato a manifestare segni di malessere, crollando a terra. Il personale del 118, attivato alle 16.56, è giunto sul posto alle 17.07, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano.
La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo sull’accaduto. I carabinieri stanno eseguendo accertamenti scientifici per identificare con certezza la sostanza ingerita. Fondamentale sarà l’autopsia, che dovrà chiarire se si trattasse di una droga alterata o tagliata male, come ipotizzato da alcuni presenti. All’esterno dell’abitazione si sono vissuti momenti di tensione, con amici e familiari accorsi sul posto che hanno accusato i soccorritori e le forze dell’ordine di presunti ritardi. “Se avessero agito prima, si sarebbe potuto salvare”, ha urlato qualcuno tra la folla.
Il corpo del 32enne è stato trasportato via sotto scorta, mentre in via Persico è stato necessario l’intervento del reparto celere, con agenti in tenuta antisommossa, per garantire la sicurezza e riportare la calma.
Il caso richiama alla mente la vicenda di Marco Di Veglio, morto in circostanze simili nel quartiere Quarticciolo, anch’egli deceduto dopo aver ingerito sostanze stupefacenti in presenza delle forze dell’ordine. Ora, mentre i familiari chiedono verità e giustizia, gli inquirenti dovranno fare chiarezza su ogni dettaglio della tragedia, accertando se G.G. abbia agito per disperazione, per panico o per nascondere una prova fatale.