
Futuro ancora incerto per i pittori di piazza Navona

A piazza Navona, i pittori continuano a essere un’attrazione iconica per turisti di tutto il mondo. Con i loro cavalletti e pennelli, creano opere che diventano ricordi indelebili della Città Eterna, vendute a prezzi che vanno dai 30 ai 1.500 euro. Tuttavia, il loro futuro è legato a un bando comunale per l’occupazione del suolo pubblico, recentemente prorogato di un anno per permettere agli artisti di recuperare il lavoro perso durante la pandemia e per consentire al Campidoglio di correggere alcune criticità normative.
Il canone di occupazione per i pittori è di 1.800 euro annui, a cui si aggiunge un’assicurazione. Le attuali concessioni, in vigore dal marzo 2020, furono rilasciate pochi giorni prima del lockdown imposto per l’emergenza Covid, penalizzando gli artisti che per quasi due anni non hanno potuto lavorare a pieno regime. Alcuni integrano i guadagni con attività di insegnamento e workshop internazionali, mentre una decina di loro è in ritardo con i pagamenti e potrà beneficiare della proroga solo dopo aver saldato gli arretrati.
Il dibattito sulla regolamentazione della loro attività ha portato a un ripensamento del bando, che prevedeva un’eccessiva dispersione degli artisti su 65 aree cittadine, spesso lontane dai flussi turistici principali. Luoghi come il Ponte della Musica si sono rivelati poco redditizi, e molti artisti hanno preferito rimanere a piazza Navona. Tuttavia, il Campidoglio continua a valutare la possibilità di una distribuzione più ampia per rendere l’arte una presenza viva e diffusa in tutta la città.
Con il Giubileo e la ripresa del turismo, sarà interessante vedere quanti nuovi banchetti torneranno nella celebre piazza, simbolo dell’arte romana en plein air. La possibilità di rivedere il bando potrebbe offrire nuove opportunità per artisti emergenti, che avrebbero accesso a spazi più visibili e strategici. Nel frattempo, la presenza costante degli attuali pittori mantiene vivo il fascino storico di piazza Navona, confermandola come una delle mete culturali più amate dai visitatori. L’equilibrio tra tradizione e innovazione sarà determinante per il futuro degli artisti di strada e per la conservazione di una delle espressioni artistiche più autentiche della Capitale.