
Furto al Museo storico della Fanteria: rubata opera di Ligabue

Un furto in pieno giorno al Museo Storico della Fanteria ha scatenato l’allarme tra i visitatori e il personale. Durante l’ultima ora di apertura della mostra “I misteri di una mente” dedicata ad Antonio Ligabue, una preziosa statuetta in bronzo, raffigurante un cane, è sparita da una sala affollata. L’opera, del valore stimato di 20 mila euro, era esposta senza protezione e senza allarme, circostanza che ha facilitato l’azione del ladro. Il furto è stato scoperto da un visitatore, il quale ha subito segnalato al personale la mancanza di una delle cinque sculture in esposizione. I responsabili del museo hanno immediatamente avvisato i carabinieri di piazza Dante, che hanno avviato le indagini in collaborazione con il reparto Tutela Patrimonio Culturale (Tpc), attivando la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.
Secondo le prime ricostruzioni, il ladro avrebbe agito con destrezza e cognizione, scegliendo con attenzione il momento ideale: l’ultima ora dell’ultimo giorno della mostra. Le 74 opere esposte, provenienti da collezioni private tra Reggio Emilia, Parma e Roma, non erano tutte protette da sistemi di sicurezza adeguati. In particolare, la statuetta trafugata risale agli anni ’30 ed è apprezzata per la capacità di immortalare l’espressività degli animali. La mancanza di telecamere interne nella sala ha reso ancora più semplice il colpo, anche se gli investigatori stanno analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza esterni. Incrociando i dati dei biglietti d’ingresso e i fotogrammi, le autorità sperano di restringere il campo dei sospetti e risalire all’identità del responsabile.
L’indagine si presenta complessa, ma i carabinieri hanno già avviato ricerche nei circuiti del mercato nero online, sospettando che la statuetta possa essere stata trasferita all’estero. Il Tpc sta collaborando con altre forze di polizia europee, temendo che l’opera sia destinata a case d’aste clandestine o collezionisti privati. La Banca dati dei beni culturali sottratti, che conta oltre 7 milioni di oggetti censiti, sarà fondamentale per le operazioni di recupero. Solo lo scorso anno, il reparto ha riportato in Italia circa 600 opere trafugate, per un valore complessivo di 60 milioni di euro. I militari stanno anche ascoltando i testimoni presenti durante il furto, con l’obiettivo di ottenere dettagli utili per chiudere il cerchio attorno al misterioso ladro, già soprannominato “l’Arsenio Lupin della Fanteria”.