
Esonerato De Rossi, dopo Totti cacciata un’altra bandiera

Esonerato De Rossi, dopo Totti cacciata un’altra bandiera. Questa mattina, mercoledì 18 settembre 2024, il comunicato a sorpresa della società
Esonerato De Rossi
L’AS Roma comunica di aver sollevato Daniele De Rossi dall’incarico di allenatore responsabile della Prima Squadra. La decisione del Club è adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio. A Daniele, che sarà sempre di casa nel Club giallorosso, un vivo ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione. Seguiranno comunicazioni sulla guida tecnica della squadra.
Questo il comunicato comparso sul sito della società questa mattina con il quale Friedkin (che detiene l’86% del club) ha dato il benservito (dopo Totti) anche all’altra bandiera storica del club. Dunque, la Roma targata De Rossi, non esiste più. E dire che era iniziata bene l’avventura: nelle prime undici gare, nello scorso campionato, con DDR in panchina segnava tanto, 24 gol (dietro soltanto ai 26 dell’Inter), alla media di 2.18 reti a partita, nonostante tirasse in porta appena 118 volte (peggio soltanto la retrocessa Salernitana con 111). Era aprile, non un’era geologica fa.
Inizio stentato
Nella nuova stagione, però, la Roma ha segnato 2 gol in 4 gare. Ma riavvolgiamo il nastro. Il trend negativo inizia il 22 aprile. Da quel giorno, tolto il recupero con l’Udinese e messi da parte gli 8 punti ottenuti nelle successive 10 gare, i giallorossi vanno in rete appena 9 volte (comprese le 2 con Empoli e Genoa). Una tendenza che non cambia nemmeno in estate, normalmente terreno fertile per abbuffate di gol. Al di là delle due partite con altrettante squadre di serie C (Latina e Barnsley), la Roma non segna mai più di una rete: 1 con il Kosice, 0 con il Tolosa, 1 con Olympiacos ed Everton. Cambiano gli interpreti (prima Lukaku, oggi Dovbyk) non il risultato. Appare però singolare come, al netto della gara con la Juventus, la Roma costruisca tanto e segni poco: 1,44 sono gli xg stagionali (2,58 con il Genoa) per 90′ a fronte di appena 0,5 di realizzazione con una media di 29 tocchi in area avversaria (3ª in serie A). Fatalità, sfortuna (4 legni), scarsa lucidità degli attaccanti (Dovbyk in primis), qualche errore arbitrale (su Shomurodov con l’Empoli e Dybala domenica c’era rigore).
Equivoci tattici
De Rossi, poi, paga gli equivoci tattici. La Roma è ancora alla ricerca di un’identità. Al debutto a Cagliari ha giocato col 4-3-3 e che invece, dopo la permanenza di Dybala e gli arrivi di due difensori centrali a mercato chiuso (Hermoso e Hummels), ha visto trasformarsi in 3-5-2 iper-offensivo di Marassi con due attaccanti (Dybala e Dovbyk), due ali come quinti (El Shaarawy e Saelemaekers) e Angeliño nei tre difensori. L’infortunio del belga (operato ieri) ora complica i piani. Perché l’equilibrio che de Rossi cercava lo si può trovare – in attesa di capire se Zalewski sarà reintegrato o meno: oggi si decide – con El Shaarawy confermato a destra e spostando Angeliño a sinistra, inserendo un centrale tra Hermoso e Hummels insieme a Mancini e Ndicka. L’altra possibilità, è quella che l’ex tecnico giallorosso ha paventato nel post-gara contro il Genoa: «Come quinto avrei potuto mettere Dahl o Matias…». Soulé, quindi, come esterno a tutta fascia. Tutte ipotesi che sperimenterà il nuovo allenatore. In pole position c’è Massimiliano Allegri, l’ex allenatore della Juventus, ma la piazza è già in fermento.