
Centocelle: lite al bar sfocia nel tentato omicidio di un barbiere indiano

Una banale discussione in un bar si è trasformata in un violento tentato omicidio martedì sera a Centocelle. Un barbiere indiano di 24 anni, dipendente di un negozio in via Filippo Parlatore 10, è stato aggredito e ferito al collo con un paio di forbici da un uomo di circa 30 anni, stando ai testimoni originario dell’Est Europa, con il quale aveva avuto un alterco poche ore prima in un locale della zona. L’aggressore è ora attivamente ricercato dai carabinieri della Compagnia Casilina.
Tutto è iniziato nel bar, quando l’uomo, rivolgendosi al 24enne, avrebbe urlato: “Cosa hai detto? Non ti devi permettere!”. Il giovane barbiere, sorpreso, si era girato rispondendo di non aver detto nulla che lo riguardasse. La situazione sembrava essersi placata lì, ma la rabbia dell’aggressore covava sotto la cenere.
Intorno alle 20, l’uomo ha fatto irruzione nel negozio dove lavora il 24enne. Urlando, ha afferrato un paio di forbici che si trovavano sul bancone e si è scagliato contro il giovane, colpendolo immediatamente al collo, senza dargli la possibilità di difendersi. Subito dopo l’aggressione, il 30enne ha lasciato cadere le forbici insanguinate a terra ed è fuggito a piedi.
La vittima, sanguinante, è uscita in strada in cerca di aiuto ed è stata soccorsa da alcuni passanti. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che lo hanno trovato vigile ma sotto choc, e i carabinieri. Il giovane ha raccontato la dinamica dell’aggressione, fornendo elementi utili per risalire all’identità dell’aggressore, a quanto pare già noto alle forze dell’ordine e conosciuto anche dalla vittima in quanto in passato si era recato nel negozio per tagliarsi i capelli. Sembra che l’aggressione sia scaturita da un fraintendimento, con l’aggressore che si sarebbe sentito offeso da un comportamento del barbiere.
Fortunatamente, il taglio al collo si è rivelato superficiale e ieri i medici del policlinico Umberto I hanno sciolto la prognosi. Tuttavia, la caccia al 30enne è tuttora in corso. Grazie alla descrizione fornita dalla vittima e dai titolari del bar dove era avvenuto il primo diverbio, i carabinieri hanno in mano un nome e un cognome e le ricerche ora si sono estese in tutta la città e anche fuori, poiché non si esclude che l’uomo, senza un’occupazione stabile, possa aver tentato di lasciare Roma.