
Caso-Ilaria Sula, c’era una telecamera nell’auto dell’assassino

Nel caso dell’omicidio di Ilaria Sula, una delle indagini più significative riguarda il possibile coinvolgimento di una dash cam. La polizia sta infatti esaminando un video che potrebbe aver ripreso il momento cruciale in cui Mark Samson, accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata, carica il cadavere della giovane in un trolley all’interno del portabagagli della sua auto. L’auto, una Ford Puma, era dotata di una telecamera da cruscotto che, pur solitamente registrando immagini dall’esterno del veicolo, potrebbe aver ripreso anche l’interno, catturando la scena in cui Samson trasporta il corpo di Ilaria.
Samson, attualmente in carcere, ha rivelato agli investigatori che aveva rimosso la micro-sim dalla dash cam e l’aveva nascosta in un mobile della sua casa. Non è ancora chiaro se le immagini siano state conservate, poiché le telecamere da cruscotto sovrascrivono solitamente i file dopo alcune ore. Tuttavia, l’elemento cruciale sembra essere che la dash cam fosse accesa, rendendo possibile che le immagini siano state registrate. Gli inquirenti stanno ora cercando di estrapolare il filmato per ottenere ulteriori prove.
Samson, al fine di dimostrare di aver agito da solo e di non aver ricevuto aiuto dai suoi genitori, ha anche raccontato agli investigatori che un testimone lo avrebbe visto uscire con il trolley il giorno dell’omicidio, senza alcun accompagnatore. Inoltre, un dentista che lavora nello stesso palazzo in cui viveva Samson ha affermato di averlo visto svuotare il bagagliaio della sua auto, facendo spazio per la valigia.
Un altro dettaglio importante è emerso dall’autopsia di Ilaria, che ha rivelato la presenza di solo caffè nel suo stomaco, ma nessun altro cibo. Questo confermerebbe la versione di Samson, che aveva dichiarato di aver ucciso la sua ex fidanzata dopo averle portato la colazione. Secondo le sue dichiarazioni, la rabbia scaturì quando scoprì che Ilaria stava messaggiando con un altro ragazzo, scatenando una discussione violenta, culminata nell’accoltellamento della ragazza. Durante l’interrogatorio, Samson ha confermato che dopo l’omicidio, aveva nascosto il telefono della vittima sotto il materasso dei suoi genitori, una circostanza che ha portato alla loro indagine per concorso nell’occultamento del cadavere.
Nel frattempo, Mark Samson ha scritto una lettera in filippino alla sua madre, esprimendo il suo rimorso per quanto accaduto. “Ho fallito in tutto e so di avervi deluso, ma non smettete di volermi bene,” ha scritto, dimostrando segni di pentimento. Oggi, il padre di Samson si recherà a trovarlo in carcere per affrontare la situazione familiare.
Le indagini proseguono con l’interrogatorio della madre di Samson, mentre la polizia continua a cercare ulteriori prove per chiarire la dinamica dell’omicidio e determinare se ci siano altre persone coinvolte.