
Auto, l’Italia chiede di rinviare lo stop ai motori termici

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato a Bruxelles un documento per anticipare al 2025 la verifica dei regolamenti sulle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri, originariamente prevista per il 2026. L’obiettivo è rivedere le scadenze relative allo stop ai motori termici, previsto per il 2035, alla luce delle difficoltà del settore automobilistico europeo. Il documento, supportato anche dalla Repubblica Ceca, sarà al centro delle discussioni del Consiglio Competitività. Secondo Urso, è necessario un approccio più realistico per garantire la transizione verso la sostenibilità senza compromettere la competitività industriale.
Crisi del mercato “green” e rallentamenti produttivi
La domanda di veicoli elettrici in Italia è in forte calo: nei primi dieci mesi del 2024, il mercato “green” ha registrato una contrazione del 54%, con il mix Bev (auto elettriche a batteria) fermo al 4%, un livello troppo basso per sostenere la continuità produttiva. Stellantis, ad esempio, ha annunciato il blocco temporaneo delle carrozzerie a Mirafiori per i modelli Maserati e 500 elettrica, con uno stop produttivo dal 2 dicembre e la chiusura collettiva fino all’8 gennaio 2025. La decisione di Stellantis di puntare sulla produzione della nuova 500 ibrida a partire dal 2025 riflette un ripensamento strategico, in linea con la necessità di diversificare l’offerta in un mercato ancora poco pronto per l’elettrico.
Le preoccupazioni delle case automobilistiche
Le aziende del settore lamentano l’attuale rigidità delle normative europee, che rischiano di penalizzare i costruttori incapaci di rispettare i target sulle emissioni. Le multe previste per chi non raggiunge gli obiettivi sono particolarmente onerose e rappresentano un ulteriore ostacolo in un contesto già caratterizzato da concorrenza asiatica e incertezze economiche. Per Stellantis, garantire la continuità degli impianti produttivi e tutelare l’occupazione richiede una maggiore flessibilità normativa e un graduale adattamento alle nuove piattaforme tecnologiche.
Prospettive future e necessità di un compromesso
Il “non paper” presentato da Urso si pone l’obiettivo di equilibrare le esigenze di sostenibilità con quelle produttive, proponendo un piano che eviti penalizzazioni eccessive per il settore auto. La revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 potrebbe tradursi in un compromesso che consenta ai costruttori di adeguarsi senza subire ripercussioni economiche insostenibili. Nel frattempo, il settore resta in attesa di risposte da Bruxelles, consapevole che il 2025 rappresenterà un anno cruciale per definire il futuro della mobilità europea.