
Arrestato il 29enne albanese che aveva accoltellato il barbiere indiano

I Carabinieri hanno fermato un 29enne di origine albanese, senza fissa dimora e con precedenti, accusato di aver accoltellato al collo un barbiere indiano di 24 anni al culmine di una lite avvenuta a Centocelle. L’aggressore, che aveva fatto perdere le sue tracce dopo l’aggressione, è stato individuato domenica 25 maggio in un parco nella zona del Collatino. L’episodio di violenza si era consumato in via Filippo Parlatore.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, il 20 maggio scorso, il giovane barbiere era stato coinvolto in una discussione, pare per futili motivi, con un uomo in un bar della zona. Successivamente il 29enne aveva fatto irruzione nella barberia, aveva afferrato delle forbici e colpito il giovane al collo, per poi darsi alla fuga a piedi. Il barbiere, cosciente seppur sanguinante, era stato trasportato in codice rosso al policlinico Umberto I, dove era stato ricoverato e giudicato non in pericolo di vita.
Immediatamente dopo l’aggressione, i Carabinieri hanno avviato le indagini, raccogliendo testimonianze e visionando le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Grazie a questi elementi e agli accertamenti nella banca dati, i militari sono riusciti a risalire all’identità del presunto aggressore, il 29enne albanese, e hanno immediatamente iniziato le ricerche per rintracciarlo.
L’uomo è stato infine riconosciuto e fermato mentre si trovava all’interno di un’area verde in via Camillo Prampolini, nella zona del Collatino.
Ulteriori accertamenti sul conto del 29enne hanno rivelato che nei suoi confronti pendeva anche un ordine di carcerazione emesso dal tribunale di sorveglianza di Roma lo scorso 18 aprile. L’uomo, infatti, era evaso dagli arresti domiciliari a cui era sottoposto a Guidonia per precedenti reati legati agli stupefacenti, falso e resistenza a pubblico ufficiale.
Considerati i gravi indizi di colpevolezza raccolti, il 29enne è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e successivamente condotto nella casa circondariale di Rebibbia. Il fermo è stato convalidato e per lui è stata disposta la permanenza in carcere.