
Acilia, spari da un’auto in corsa: ferita una ragazza egiziana di 19 anni

Un’altra notte di paura ad Acilia, nella periferia sud di Roma: ignoti a bordo di un’auto in corsa hanno aperto il fuoco contro una palazzina in via Beduschi, colpendo accidentalmente una ragazza egiziana di 19 anni, ferita al ginocchio mentre si trovava sul balcone. «Mamma, mamma, mi hanno sparato», ha gridato la giovane, in città per una vacanza in famiglia. I colpi sono stati sparati intorno alle due di notte tra domenica e lunedì e hanno seminato il panico nel quartiere.
Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati almeno sei o sette i colpi partiti dall’auto che poi, sgommando, si è allontanata a tutta velocità, lasciando dietro di sé panico e frammenti di proiettili. La giovane, ricoverata all’ospedale Sant’Eugenio e sottoposta a un intervento chirurgico, fortunatamente non è in pericolo di vita. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia e della Compagnia di Acilia stanno vagliando ogni ipotesi, compresa quella di una vendetta personale o di un regolamento di conti tra bande giovanili.
«Vivo qui da pochi mesi, sembrava il Far West», ha raccontato un residente ancora sotto shock. La palazzina colpita, al civico 31, ospita una ventina di persone. È qui che, nel cuore della notte, uno o più uomini avrebbero scaricato un intero caricatore, senza sapere che su un balcone, distesa su una sdraio, c’era la 19enne. Il luogo è sorvegliato da telecamere della protezione civile, che potrebbero aver registrato elementi utili alle indagini.
La sparatoria è avvenuta a pochi minuti e a circa un chilometro di distanza dal tentato attentato al forno “Fantasie di Pane” in via Cesare Maccari, dove tre incappucciati sono stati visti posizionare una bomba carta poi disinnescata. Le due vicende, al momento, non risultano collegate, ma la prossimità temporale e geografica ha acceso i riflettori su possibili legami con faide criminali e riposizionamenti nei traffici illeciti tra Ostia e Acilia.
«Non abbiamo elementi per collegare direttamente i due episodi. È troppo presto per definire il quadro», fanno sapere gli inquirenti. Tuttavia, le analogie con precedenti azioni intimidatorie fanno pensare a un’escalation che coinvolge nuove leve della criminalità. A rendere ancora più complesso il quadro, la presenza nella palazzina di un uomo agli arresti domiciliari, che potrebbe essere stato il vero bersaglio del commando.
Nel fragile tessuto sociale dei Monti di San Paolo, la violenza esplosiva di questi giorni è l’ennesimo campanello d’allarme. Le indagini proseguono su più fronti: dalla famiglia della giovane ferita, regolarmente residente e ben integrata, al passato e alle eventuali rivalità tra gruppi giovanili, fino a eventuali rappresaglie legate alla criminalità organizzata. Si ipotizza anche che qualcuno abbia voluto farsi giustizia da solo, sparando nel cuore della notte per un torto subito, magari durante una lite di strada.
“Sembrava un film, ma era tutto vero. E poteva finire molto peggio”, ha dichiarato un testimone. Intanto la procura segue da vicino lo sviluppo delle indagini, in attesa che le riprese video e le testimonianze possano fare luce su quanto accaduto.