
Ha perseguitato per anni l’ex fidanzata minorenne: condannato a 8 mesi
Otto mesi di reclusione per stalking aggravato. È questa la condanna pronunciata ieri dai giudici della quinta sezione nei confronti di S.S., 30 anni, nato a Torino ma residente in provincia di Catanzaro, al termine di un processo che ha ricostruito una lunga e dolorosa vicenda di persecuzione ai danni dell’ex fidanzata, una giovane romana classe 2003. Le condotte contestate si sono protratte per quasi quattro anni, da marzo 2019 a febbraio 2023, e in parte risalgono a un periodo in cui la vittima era ancora minorenne.
L’impianto accusatorio iniziale delineava un quadro ben più grave, con ipotesi di violenza sessuale e sequestro di persona, tanto che il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a nove anni di carcere. I giudici, però, hanno riconosciuto solo il reato di atti persecutori aggravati, ritenendo comunque provata una condotta reiterata e invasiva, capace di incidere profondamente sulla libertà e sulla serenità della giovane.
Secondo quanto emerso in aula, l’incubo per la ragazza inizia nel marzo del 2019, subito dopo la fine della relazione. L’uomo non accetta la decisione e dà avvio a una vera e propria escalation persecutoria fatta di telefonate continue, spesso notturne e anonime, messaggi ossessivi e contatti insistenti attraverso i social network. A queste pressioni virtuali si aggiungono comportamenti ancora più invasivi, con appostamenti nei luoghi abitualmente frequentati dalla vittima: sotto casa, nei bar della zona, fuori dalla scuola o lungo il percorso che la giovane faceva per rientrare dopo le lezioni.
Nel settembre del 2019 l’imputato raggiunge la ragazza a Roma e la intercetta alla fermata della metro Flaminio. In quell’occasione, approfittando di un suo malore improvviso, la induce a seguirlo in una camera d’albergo. Un episodio che per l’accusa integrava ipotesi ben più gravi, ma che non è stato riconosciuto dai giudici. La persecuzione, tuttavia, non si interrompe. Anzi, negli anni successivi prosegue con modalità sempre più insistenti, tanto che nel dicembre 2021 l’uomo crea profili falsi su Instagram per aggirare i blocchi e continuare a contattarla.
Il rapporto assume poi i contorni di un ambiguo riavvicinamento nell’estate del 2022, quando i due tornano a frequentarsi e trascorrono un periodo insieme in Calabria. Anche questa fase, però, degenera rapidamente. Durante una lite, l’uomo le ordina di stare zitta e la colpisce con uno schiaffo. Da quel momento riprendono le telefonate ossessive, le videochiamate e i messaggi finalizzati a controllarla, a limitarne la libertà e a impedirle di frequentare le amiche.
Le minacce si estendono anche ai familiari della giovane, con frasi intimidatorie rivolte al padre e insulti pesanti. Dopo l’ennesima rottura, nel settembre 2022, il comportamento dell’imputato si fa ancora più aggressivo: si presenta di notte sotto casa della ragazza, la insulta con messaggi offensivi e la induce a seguirlo in un bed & breakfast, dove lei racconta di essere stata trattenuta contro la propria volontà e minacciata. Nonostante la denuncia, le pressioni continuano fino al febbraio 2023, quando le intimidazioni vengono rivolte anche al nuovo fidanzato della vittima.
Un insieme di condotte che, secondo i giudici, ha determinato nella giovane un perdurante stato di ansia e di paura, costringendola a cambiare numero di telefono, a modificare radicalmente le proprie abitudini e a vivere per anni in una condizione di isolamento e costante allerta. Una persecuzione riconosciuta come penalmente rilevante e che si è conclusa con la condanna per stalking aggravato.
M.M.