
Roma, Quarticciolo: via al piano “modello Caivano” da 50 milioni di euro
Il Quarticciolo cambia passo. Non diventerà un “Paese delle Meraviglie”, come sottolineano le istituzioni, ma un quartiere in cui le famiglie possano crescere i propri figli in un contesto più decoroso, sicuro e ricco di opportunità. A Roma Est prende forma un progetto che affronta contemporaneamente due sfide: restituire dignità agli spazi pubblici e contrastare la criminalità che da anni soffoca il territorio attraverso lo spaccio e l’abbandono. Si tratta del primo vero banco di prova del modello ispirato all’esperienza di Caivano, che ieri è stato presentato ufficialmente insieme alle istituzioni locali e nazionali.
Il piano, del valore complessivo di quasi 50 milioni di euro — 20,5 stanziati dal Governo e 25 dal Campidoglio — segna l’inizio di un percorso strutturale e culturale destinato a ridisegnare il quartiere entro il 2027. Presenti alla riunione anche il prefetto Lamberto Giannini e il comandante provinciale dei carabinieri Marco Pecci. Come ha spiegato il sottosegretario Alfredo Mantovano, «non esiste la bacchetta magica, ma questo impegno condiviso rappresenta un cambio di passo». L’obiettivo è replicare quanto già avvenuto a Caivano, puntando su un effetto moltiplicatore di nuove iniziative sociali.
Il progetto prevede una riqualificazione profonda della piazza centrale e dei locali Ater attualmente inutilizzati, che saranno riconvertiti in spazi dedicati a laboratori, attività artigianali, iniziative artistiche e servizi per giovani imprenditori e associazioni locali. L’idea è creare un presidio permanente di legalità e partecipazione, coinvolgendo anche realtà culturali come il Teatro dell’Opera. Nel piano rientrano poi la costruzione di un nuovo asilo nido in via Molfetta – via Locorotondo, la messa in sicurezza della palestra dell’istituto scolastico di via Pietro Romualdo Pirotta e interventi di efficientamento energetico nei palazzi, insieme alla sostituzione degli ascensori e al rifacimento di strade e aree verdi.
Secondo il commissario straordinario Fabio Ciciliano, «le voci dei territori si possono tradurre in qualcosa che non è solo rifacimento dei palazzi, ma soprattutto riqualificazione sociale». Una trasformazione che richiede tempo, risorse e continuità, ma che ha già mosso i primi passi con l’apertura dei primi cantieri. Importante, in questo percorso, anche il contributo di “Sport e Salute” per favorire la crescita di una comunità più coesa attraverso attività motorie e sociali.
Per il sindaco Roberto Gualtieri, il progetto rappresenta l’avvio di una nuova fase: «Non risolve tutto, ma avvia un processo di riqualificazione democratico e nel segno della legalità». L’obiettivo finale è restituire al quartiere un’identità sana e offrire ai residenti nuove possibilità di crescita, lavoro e socialità: «È così che si restituisce dignità alle persone», conclude il primo cittadino.