Psicofarmaci ai minori in aumento: in 8 anni raddoppiato l’uso in Italia

11/11/2025

Ogni giorno nel 2024, in Italia, sono state consumate 1.895 dosi di medicinali ogni 1.000 abitanti: quasi due dosi per persona in 24 ore. È quanto emerge dal Rapporto OsMed 2024 dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), che fotografa un Paese dove l’uso dei farmaci è ormai parte della quotidianità, ma con segnali di allarme, soprattutto tra i giovanissimi. Gli anziani restano i maggiori consumatori, con una media di 3,4 dosi al giorno e un terzo di loro che assume fino a dieci principi attivi diversi.

Il dato più preoccupante riguarda l’aumento dell’uso di psicofarmaci tra i minori, più che raddoppiato dal 2016 al 2024. Si è passati da 20,6 confezioni per 1.000 bambini (0,26%) a 59,3 confezioni (0,57%), con un picco nella fascia d’età 12-17 anni, dove la prevalenza è dell’1,17%. Gli psicofarmaci più prescritti sono antipsicotici, antidepressivi e farmaci per l’ADHD, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Secondo l’Aifa, la crescita è legata anche alle conseguenze psicologiche della pandemia, che ha inciso fortemente sul benessere mentale dei giovani.

Per i presidenti della Società Italiana di Psichiatria, Antonio Vita e Guido Di Sciascio, l’aumento “è coerente con il maggiore riscontro di disturbi mentali nei giovanissimi, ma occorre evitare ogni forma di automedicazione”. In Italia, tuttavia, i livelli restano inferiori a quelli di altri Paesi europei.

Un altro fenomeno in crescita è quello dei farmaci anti-obesità, entrati nella top ten dei medicinali su ricetta per cui i cittadini spendono di più. La spesa farmaceutica totale ha raggiunto 37,2 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto al 2023, pari all’1,7% del PIL. Di questi, 26,8 miliardi sono stati coperti dal Servizio Sanitario Nazionale, mentre i cittadini hanno speso 10,2 miliardi di tasca propria, di cui 7 miliardi per farmaci di fascia C non rimborsabili.

Il direttore tecnico-scientifico dell’Aifa, Pierluigi Russo, ha sottolineato che “la spesa pro capite italiana è in linea con la media europea e inferiore a quella di Paesi come Germania, Francia e Spagna”. Le differenze territoriali restano marcate: la Campania è la regione con la spesa pro capite più alta (199,3 euro), mentre la Provincia autonoma di Bolzano registra il valore più basso (121,8 euro).

Nel corso della presentazione del rapporto, non sono mancati momenti di tensione tra il direttore amministrativo Giovanni Pavesi, che ha invocato “più trasparenza nella gestione dell’ente”, e Russo, che ha replicato definendo il collega “inopportuno”. Il presidente Robert Nisticò ha poi precisato in una nota che “la governance dell’Aifa resta trasparente e i dati non sono in discussione”.

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