
Roma, arrestati due rapinatori seriali dopo un lungo inseguimento
		Una giornata di terrore, tre quartieri sotto scacco e un inseguimento da film per le strade di Roma. È finita così la fuga di due rapinatori, entrambi trentenni romani, fermati dopo ore di caccia serrata dalle Volanti della Polizia. In poche ore, la coppia aveva tentato due colpi a mano armata in distributori di benzina e messo a segno una rapina in un supermercato di Albano Laziale, seminando il panico tra gli automobilisti e i commercianti della Capitale.
Tutto è iniziato martedì mattina, intorno alle 10, quando i due hanno rubato una Fiat Panda grigia a Pomezia, usata poi come auto di fuga per una lunga serie di reati commessi tra l’Ardeatino, il Prenestino e Tor Bella Monaca. Dalle 10 alle 19, la città si è trasformata nel teatro di una vera e propria corsa contro il tempo.
Il primo colpo è stato tentato in un distributore sull’Ardeatina. I due si sono finti clienti e, con la scusa del pieno, hanno puntato una pistola alla testa del benzinaio, intimandogli di consegnare l’incasso. L’uomo, colto da malore, non ha reagito, costringendo i malviventi a fuggire a mani vuote. Mezz’ora dopo, la scena si è ripetuta in un secondo distributore del Prenestino, ma il gestore, intuendo la minaccia, è riuscito a chiudersi nel gabbiotto in tempo, facendo scattare l’allarme.
In questo secondo episodio, un automobilista ha avuto il coraggio di inseguire i banditi per oltre venti chilometri, rischiando di bloccarli, ma senza riuscirci. I due hanno quindi deciso di spostarsi verso Albano, dove hanno fatto irruzione in un supermercato, riuscendo finalmente a portare via il bottino.
La svolta è arrivata grazie a una pista tecnologica: la Panda rubata era dotata di Gps. «È la mia macchina! Ha un localizzatore!», ha detto la proprietaria ai poliziotti. In pochi minuti, la sala operativa del 113 ha localizzato l’auto e inviato le pattuglie nella zona di Tor Bella Monaca, dove i rapinatori si erano spostati nel tentativo di far perdere le tracce.
Le Volanti hanno intercettato la vettura, accerchiandola. I due hanno tentato un’ultima fuga a piedi, aggredendo gli agenti. Momenti di altissima tensione quando uno di loro ha puntato l’arma contro il petto di un poliziotto. Solo dopo la cattura si è scoperto che si trattava di una pistola giocattolo, una replica perfetta.
Entrambi sono stati ammanettati e condotti al commissariato di zona. Il più pericoloso dei due, con precedenti per rapina aggravata, evasione, porto abusivo d’arma e lesioni gravi, è stato riconosciuto come l’autore materiale delle aggressioni, mentre il complice fungeva da palo.
Gli investigatori stanno ora verificando se la coppia possa essere responsabile di altre rapine commesse nelle ultime settimane con modalità analoghe. Un caso che riaccende l’attenzione sulla microcriminalità organizzata nei quartieri periferici della Capitale, dove spesso il coraggio dei cittadini e la prontezza della Polizia fanno la differenza.