
Roma, procuratore sportivo cambia la serratura e porta via la figlia

Una tranquilla giornata di lavoro si è trasformata in un incubo per una dottoressa romana che, tornando a casa, ha trovato la serratura cambiata e la figlia di quasi quattro anni scomparsa. L’uomo, un procuratore sportivo di 46 anni noto nell’ambiente calcistico, avrebbe deciso di portare via la bambina senza preavviso, scatenando la disperazione della madre e una denuncia ai carabinieri per sottrazione di minore.
Il fatto è avvenuto lo scorso martedì, in un condominio signorile del quartiere Trieste, alle spalle di piazza Istria. Alessia, come ogni mattina, aveva accompagnato la figlia a scuola prima di recarsi a lavoro fuori Roma. Al suo ritorno, verso le 20.30, si è trovata di fronte a un’amara sorpresa: tutte le sue cose erano state lasciate sul pianerottolo, mentre della piccola non c’era traccia. L’uomo, prima di allontanarsi, aveva consegnato ai vicini alcuni effetti personali della donna, lasciando intendere che non ci sarebbe stato più spazio per lei in casa.
Il protagonista della vicenda è un procuratore sportivo di successo, descritto da chi lo conosce come un professionista capace di “entrare subito in sintonia con i suoi interlocutori”. La compagna, invece, è un medico che lavora tra Roma e Latina. Dopo la nascita della bambina, la relazione tra i due si è progressivamente deteriorata, fino all’apertura di un ricorso per l’affidamento della figlia. La casa di piazza Istria, appartenente al padre del procuratore, era stata lasciata in uso alla donna per garantire un equilibrio temporaneo, ma la tensione tra i due non si era mai davvero placata.
In preda alla disperazione, Alessia ha contattato l’ex compagno, che le ha risposto con tono freddo: «Sto da mia sorella con la bambina, è meglio che lei resti con me. Non puoi parlarle, sta dormendo». Dopo le insistenze della donna, l’uomo le ha passato la piccola, che con voce innocente le ha detto: «Ho appena finito di mangiare, mamma. Mi manchi, anche se sto con la mia cuginetta». Il giorno seguente, la dottoressa si è presentata davanti alla scuola della figlia: il padre era lì, le ha consegnato le valigie della bambina e le ha comunicato di aver svuotato completamente l’appartamento.
La donna ha deciso allora di sporgere denuncia ai carabinieri, nella speranza di ottenere giustizia e un accordo che tuteli prima di tutto la bambina. In attesa delle decisioni del tribunale sull’affidamento, la madre ha trovato una sistemazione provvisoria e attende che le autorità chiariscano i contorni di una vicenda che, da familiare, è ormai diventata giudiziaria.