
Roma, molestò una 15enne al capolinea del bus, l’autista rischia il carcere

Cinque anni dopo una serata che avrebbe dovuto essere ordinaria, ma che si è trasformata in incubo, si è aperto a Roma il processo a carico di un autista di autobus di 58 anni accusato di violenza sessuale su una minore. La vittima, che all’epoca aveva appena 15 anni, ha raccontato con coerenza i momenti vissuti quella sera di maggio 2020, mentre il pubblico ministero ha chiesto per l’imputato una condanna a sei anni di reclusione.
Era il 28 maggio 2020, in pieno periodo di coprifuoco serale dopo la prima ondata di Covid. La ragazza si trovava nel quartiere Bravetta con un amico coetaneo quando, per timore di una pattuglia di polizia e della possibilità di ricevere una multa, i due decisero di salire su un autobus di linea. A bordo, unici passeggeri, furono subito avvicinati dal conducente, che iniziò a scherzare con loro. «Siete sotto la mia ala, vi proteggo io», avrebbe detto l’uomo con tono apparentemente scherzoso.
Secondo il racconto della vittima, rimasta sola a bordo dopo la discesa dell’amico, il comportamento dell’autista sarebbe rapidamente degenerato. L’uomo avrebbe rivolto battute a sfondo sessuale, invitato la ragazza a «farsi una canna insieme» e preso in giro il coetaneo appena sceso, definendolo «robetta». Giunti al capolinea, la quindicenne sarebbe stata avvicinata e l’uomo avrebbe tentato di baciarla per due volte, chiedendole poi il numero di telefono. Scioccata, la giovane sarebbe riuscita a sottrarsi e a prendere un altro autobus per fuggire.
Il pubblico ministero ha ribadito in aula la credibilità della vittima: «Non aveva nessuna ragione di mentire sull’imputato che non conosceva prima di quella sera». Le dichiarazioni della ragazza sono state definite coerenti con quelle rese cinque anni fa in denuncia e confermate dal coetaneo che si trovava con lei all’inizio del tragitto. L’imputato ha invece offerto una versione diversa, sostenendo di aver solo rimproverato i due giovani per il loro comportamento.
Ora il 58enne rischia sei anni di carcere per le accuse di violenza sessuale. La sentenza è attesa nelle prossime settimane e rappresenterà un passaggio decisivo in una vicenda che ha segnato profondamente la vita della giovane vittima.