
Latina, uccise madre e sorella della ex per vendetta: condannato all’ergastolo

Nella stessa aula del tribunale di Latina dove 49 anni fa si celebrò il processo per il massacro del Circeo, è arrivata un’altra sentenza di condanna all’ergastolo. I giudici della Corte d’Assise hanno riconosciuto Christian Sodano, 28 anni, colpevole del duplice femminicidio avvenuto il 13 febbraio 2024 a Cisterna di Latina, in cui persero la vita Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, madre e sorella di Desyrée, la giovane fidanzata che aveva deciso di lasciarlo.
Sodano, finanziere originario di Scauri, è stato condannato all’ergastolo con l’aggravante dei motivi abietti. Non è stata riconosciuta la premeditazione, nonostante i messaggi minacciosi inviati a Desyrée: «Ti farò soffrire come ho sofferto io, farò una strage».
Il 28enne dovrà risarcire i familiari delle vittime: 120mila euro a Desyrée e al padre Giuseppe Amato, marito e padre delle due donne, e 40mila euro ciascuno ad altri tre parenti. Nella gabbia degli imputati, Sodano ha ascoltato il verdetto in silenzio, con lo stesso atteggiamento freddo mantenuto durante tutto il processo. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni, poi il caso approderà in appello.
Quel giorno, Desyrée aveva comunicato al fidanzato la decisione di troncare la relazione. La rottura, resa definitiva dalla restituzione di un anello appartenuto alla madre defunta di Sodano, scatenò la sua furia. Il giovane impugnò la pistola d’ordinanza e la puntò contro la ragazza. Alle urla della 23enne accorsero prima la sorella Renée, poi la madre Nicoletta: entrambi furono raggiunti dai colpi mortali.
Desyrée riuscì a salvarsi rifugiandosi in bagno e poi in camera. Sodano, pur avendo la possibilità di ucciderla, non lo fece: posò la pistola davanti a lei e disse «Mi sparo, anzi sparami tu». La ragazza colse l’attimo per fuggire dalla finestra e, dopo una corsa disperata nelle campagne, raggiunse un distributore di benzina dove chiese aiuto.
Per l’avvocato Nicodemo Gentile, legale del Comune di Cisterna: «È un caso di femminicidio “in vita”: l’obiettivo di Sodano era Desyrée. Uccidendo madre e sorella l’ha condannata all’ergastolo del dolore». Il sindaco di Cisterna, Valentino Mantini, ha espresso la vicinanza dell’intera comunità: «In questa sentenza non ci sono né vincitori né vinti, ma soltanto il dramma di una famiglia e di un paese intero».