
Roma, inflazione in calo all’1,8%, ma rincara il carrello della spesa

L’inflazione torna a frenare a Roma, toccando a maggio un incremento annuo dell’1,8%, il valore più basso registrato in città da dicembre 2024. Un dato positivo che riporta l’indice dei prezzi sotto il 2%, il limite considerato ottimale dalla Banca Centrale Europea per la stabilità dei prezzi. Secondo l’ultimo report dell’Ufficio Statistica del Campidoglio, elaborato su dati Istat, anche la variazione mensile risulta contenuta, pari allo 0,2%. Una boccata d’ossigeno per l’economia capitolina, soprattutto dopo il picco di aprile, quando l’inflazione era salita al 2,1% spinta dai rincari nel settore turistico, in coincidenza con i grandi eventi religiosi e festivi.
Nonostante la decelerazione complessiva, alcuni settori chiave continuano a far segnare aumenti significativi. I servizi ricettivi e di ristorazione crescono del 3,4%, e in particolare i servizi di alloggio – come alberghi e B&B – subiscono un’impennata del 12,2% su base annua. Si tratta di un riflesso diretto del forte afflusso turistico, che ha alimentato la domanda e, di conseguenza, i prezzi. Roma, anche in un contesto di inflazione in calo, continua dunque a manifestare le pressioni tipiche delle grandi capitali turistiche, dove eventi e flussi stagionali influiscono sensibilmente sui costi.
Sul fronte dei beni di prima necessità, i romani continuano a fare i conti con rincari non trascurabili. L’inflazione sui generi alimentari si attesta al 2,7%, con punte molto alte per alcune categorie. Il caffè guida la classifica degli aumenti con un impressionante +21,2%, a causa di tensioni nella filiera internazionale. Seguono frutta (+4,7%), carni (+3,9%), latte, formaggi e uova (+3,6%) e zuccheri e dolciumi (+3,2%). Tuttavia, si registrano anche segnali incoraggianti: oli e grassi calano del 8,2%, probabilmente per l’assestamento dei prezzi dopo i rincari del biennio pandemico, mentre anche i vini segnano un -1,6%. I vegetali restano sostanzialmente stabili (+0,5%).
Più rassicurante il quadro relativo ad altri beni e servizi. I trasporti registrano una flessione dell’1,4%, con cali significativi nei voli aerei (-14,3% mensile) e nei carburanti (-9,1% annuo). Scende anche il comparto comunicazioni, con un -3,3%, trainato dalla diminuzione del prezzo degli smartphone (-12,4%). Al contrario, l’istruzione registra un lieve aumento del 3,8%, dovuto soprattutto agli aumenti nelle tasse universitarie (+5,9%).
Le previsioni indicano che, salvo nuove tensioni internazionali, il trend dell’inflazione nella zona euro potrebbe rallentare ulteriormente nel corso del 2025. Tuttavia, dinamiche locali come quelle della Capitale – influenzate da turismo, eventi straordinari e domanda interna – continuano a richiedere un monitoraggio attento per comprendere la reale portata del fenomeno sui cittadini.