
Baroni e il sogno europeo della Lazio: “C’è ancora una gara da vincere”

Marco Baroni si è presentato nella sala stampa di San Siro con un’analisi lucida del pareggio per 2-2 strappato dalla sua Lazio sul campo dell’Inter. Un punto prezioso, giunto dopo che i biancocelesti hanno saputo reagire per ben due volte allo svantaggio.
Inevitabile un commento sugli episodi arbitrali e sull’acceso scambio con Simone Inzaghi: “Mi dispiace per l’espulsione mia e di Simone, che considero un allenatore pazzesco che sta facendo qualcosa di straordinario. Ho visto tutta la panchina (dell’Inter, ndr) che si è alzata e ho semplicemente detto che non si fa. E’ stata frettolosa l’espulsione per entrambi, non la meritavamo. Poi io e Simone abbiamo visto la gara fuori insieme”.
Alla domanda se questo campionato lasciasse spazio a rimpianti, Baroni ha risposto con pragmatismo: “Se dai tutto quello che hai, difficilmente poi hai i rimpianti. C’è ancora una gara da vincere, poi vediamo cosa succede. Sono convinto che tutti avremo sfide complicate, ma questo non toglierà niente al percorso. Ho detto bravi ai ragazzi perché hanno giocato contro un’Inter che ha tutto, qualità e struttura. Abbiamo fatto una grande partita di spessore tecnico e mentale; siamo andati due volte sotto immeritatamente. Nel primo tempo abbiamo sbagliato 2-3 rifiniture facili, oltre al gol con Isaksen”.
Un focus particolare è stato dedicato a Pedro: “Fino a domenica scorsa eravamo il terzo miglior attacco in Serie A. Pedro era ‘scivolato’ fuori, io l’ho ripreso e l’ho messo al centro del progetto. E’ uno che dà tutto, è un modello di professionalità. L’unica cosa che andava fatta era metterlo al centro del progetto. Per spiegarvi la sua grandezza: stasera doveva partire titolare ma aveva un problema a un tendine e ha capito che sarebbe stato meglio entrare a partita in corso”.
Interrogato su eventuali chiarimenti con la società a fine stagione, Baroni ha ironizzato: “L’elmetto io lo metto sempre (ride, ndr). Gli obiettivi non cambiano se la palla è in movimento, si lavora forte e basta. La mia concentrazione è rivolta solo alla squadra. Io non celebro me stesso, non porto i dati per difendere me ma il lavoro della mia squadra. Noi sapevamo che c’è stato un cambiamento importante, l’ha detto anche la società. Abbiamo bisogno di migliorare la squadra e di creare un’identità forte”.
Sui gol subiti da palla inattiva, ha commentato: “Noi abbiamo condotto una partita in maniera importante. Tutte le squadre patiscono l’Inter, hanno giocatori alti due metri e gente che sa mettere bene il pallone in area”.
Riguardo al suo percorso di carriera, Baroni ha dichiarato: “Io ho salvato il Verona con le idee. Se vi ricordate l’ultima giornata con l’Inter, l’abbiamo aggredita da tutte le parti. Ho avuto una grande opportunità, ringrazierò sempre il presidente e il direttore sportivo. Io do e sto dando tutto me stesso, insieme al mio staff”.
Infine, sull’obiettivo di migliorare la classifica dell’anno precedente e sugli eventuali rimpianti, ha concluso: “E’ un campionato livellato verso l’alto, ma non voglio guardare la media punti. Io guardo il percorso della squadra, a me interessa questo. Noi vogliamo crederci fino alla fine”.