
Terrore al McDonald’s di Tor Tre Teste per una rapina a mano armata

Attimi di puro terrore si sono vissuti al McDonald’s di via di Tor Tre Teste, civico 25, dove due individui con il volto coperto e armati di pistola hanno messo a segno una rapina nella tarda serata di venerdì, dopo le ore 22. Durante il raid, una giovane cassiera di soli 21 anni, assunta da poco, si è trovata con la canna di una pistola puntata alla tempia.
La rapina, caratterizzata da momenti di grande concitazione, ha permesso ai malviventi di sottrarre il denaro contenuto nelle casse. Sebbene il bottino di questa singola azione sia stimato intorno ai 1.500 euro, gli inquirenti non escludono che i due rapinatori possano aver commesso altri colpi, incrementando così il valore complessivo della refurtiva. Le indagini in tal senso sono attualmente in corso. Tuttavia, secondo le prime valutazioni, non sembrano esserci dubbi sul fatto che i due uomini abbiano agito con notevole sangue freddo e determinazione.
Il modus operandi dei banditi è stato astuto: hanno sfruttato la finestra di collegamento tra l’area McDrive e il locale interno per fare irruzione, sorprendendo i dipendenti alle spalle. In questo modo, i rapinatori hanno avuto gioco facile nel puntare le armi contro gli ostaggi, costringendoli ad obbedire ai loro ordini. I dipendenti sono stati obbligati ad aprire le casse e a consegnare il denaro contante. Una volta ottenuto il bottino, i due malviventi si sono dileguati dall’ingresso principale del McDonald’s, facendo perdere le proprie tracce. Al momento, non risulterebbero testimoni oculari in grado di fornire dettagli sulla loro fuga. Rimane incerto il mezzo con cui si siano allontanati: potrebbero essere fuggiti a piedi per poi raggiungere un veicolo parcheggiato nelle vicinanze, oppure essere scomparsi a bordo di una motocicletta.
Immediatamente dopo la rapina, i dipendenti hanno lanciato l’allarme al 112, facendo scattare l’intervento delle forze dell’ordine. Diverse auto della polizia sono giunte sul posto a sirene spiegate. Gli agenti hanno immediatamente raccolto le testimonianze degli ostaggi, chiedendo loro di descrivere i rapinatori nella speranza di poterli individuare tramite le segnalazioni ad altre pattuglie presenti sul territorio. Tuttavia, i dipendenti non sono stati in grado di fornire elementi utili al riconoscimento, poiché i malviventi avevano il volto completamente coperto da passamontagna e indossavano guanti in lattice, presumibilmente per non lasciare impronte. Questo accorgimento, secondo gli investigatori, suggerisce che i rapinatori non fossero alle prime armi.
La giovane cassiera di 21 anni è apparsa particolarmente scossa dall’accaduto. «Ero al mio posto di lavoro – ha raccontato agli investigatori – quando d’improvviso sono stata presa alle spalle. Mi sono girata ma già era troppo tardi. C’era un individuo con il volto coperto che mi ha puntato una pistola alla testa. Io gli ho gridato di stare tranquillo che gli avrei dato i soldi. Ho avuto molta paura con quel tizio armato a pochi centimetri. Vedevo la pistola e pregavo che non partisse un colpo. Ho avuto davvero paura».
Anche un’altra cassiera, di 30 anni, è rimasta paralizzata dal terrore di fronte ai due uomini armati. Sul luogo della rapina è intervenuta anche una squadra della polizia scientifica per effettuare i rilievi del caso. Le indagini sono affidate agli agenti del Distretto Prenestino.