
Raid a Don Bosco: banda di teppisti nordafricani semina il terrore

Un raid violento ha scosso la zona di Don Bosco, dove una banda di teppisti di origine nordafricana, ha seminato il terrore durante un assalto notturno a una sala giochi. Le immagini degli atti di vandalismo, che hanno subito fatto il giro dei social, mostrano una serie di aggressioni, tra cui un uomo accoltellato e un altro picchiato con delle bastonate. La polizia è ora alla ricerca del branco responsabile di questi atti violenti, che si è reso protagonista di una notte di terrore.
L’incidente, avvenuto nella notte tra sabato e domenica, ha avuto come teatro la “Dark Zone”, una sala giochi di Don Bosco. Durante l’assalto, i teppisti hanno ferito due persone, tra cui un romano e un rumeno di 35 e 41 anni, che sono stati soccorsi per ferite non gravi. Tuttavia, la violenza non si è fermata lì: i vandali hanno anche distrutto diverse auto in sosta, sfondando finestrini, lunotti e parabrezza, e bucando i pneumatici con punteruoli.
Le immagini del raid sono finite sui social, scatenando la rabbia della comunità locale e portando a più di mille messaggi di condanna contro la gang che sembra dominare il territorio. Alcuni dei video mostrano chiaramente i teppisti in azione, con uno di questi che riprende un’auto mentre scatta l’antifurto dopo che i vandali hanno danneggiato la berlina.
Secondo quanto emerso, i due ferimenti registrati, insieme ai danni alle auto, potrebbero essere legati tra loro. Le indagini della polizia suggeriscono che gli aggressori abbiano preso di mira i veicoli parcheggiati e le persone in risposta a una precedente aggressione. Non si esclude, infatti, che il raid sia scattato come vendetta per un incidente passato. Inoltre, si pensa che i teppisti abbiano potuto agire contro altre vittime non ancora identificate, rendendo questo raid un episodio ancora più ampio.
La polizia sta acquisendo diversi video registrati dai residenti e dalle telecamere di sicurezza nella zona. Gli investigatori stanno anche esaminando i contenuti pubblicati su piattaforme come “Welcome to Favelas”, che ha diffuso un video del raid, dove si vedono i teppisti in azione. Questi video potrebbero rivelarsi determinanti per identificare i membri della gang e raccogliere prove cruciali per fermare la violenza dilagante.