
In attesa del conclave, un cardinale svuota il frigobar a Santa Marta

Con i Novendiali in corso, l’attesa per il Conclave che deciderà il prossimo Papa è ormai alle porte. Le celebrazioni in suffragio del Pontefice defunto si protrarranno fino al 4 maggio e tre giorni dopo i cardinali elettori si riuniranno in un atteso incontro per scegliere il successore di Papa Francesco. In questo periodo di preparazione, i cardinali provenienti da tutto il mondo stanno raggiungendo Roma, ma come si stanno preparando per questo importante evento? A raccontarlo è l’arcivescovo in pensione, Anselmo Guido Pecorari, che ha condiviso con l’Huffington Post alcune curiosità e retroscena sulla vita a Casa Santa Marta, la residenza dove Papa Francesco ha vissuto fino al suo ultimo giorno.
A Casa Santa Marta, i cardinali che si preparano al Conclave non sono solo immersi nella preghiera e nella riflessione, ma anche nelle conversazioni private, fondamentali per iniziare a tracciare il profilo del futuro Papa. “Parlano, si conoscono, si annusano tra di loro e piano piano cominciano a tracciare l’identikit di quello che sarà il prossimo pontefice dopo Francesco“, racconta Pecorari. Tuttavia, l’arcivescovo mette in guardia: “È meglio farlo parlando al ristorante, lontano dalle orecchie indiscrete“. A Santa Marta, infatti, anche i muri sembrano avere le orecchie, con un’atmosfera di discrezione che aleggia su tutte le conversazioni.
In un aneddoto simpatico, Pecorari racconta di un cardinale che ha scelto di organizzare una riunione privata nella sua stanza per confrontarsi con alcuni colleghi. “Pensava che fosse tutto gratis“, scherza l’arcivescovo, “ha invitato alcuni colleghi a bere liquori mignon dal frigobar, ma poi si è ritrovato con un conto salato“. Questo episodio, pur nella sua leggerezza, evidenzia l’atmosfera di complicità che caratterizza la vita a Casa Santa Marta, tra risate e un’attenzione costante alle regole non scritte.
Non sono solo le discussioni politiche e teologiche a riempire le giornate dei cardinali, ma anche momenti di svago. Per esempio, il cardinale spagnolo Santos Abril y Castelló, noto per la sua passione per il tennis, si dedica a questo sport per rilassarsi. Tuttavia, come rivela Pecorari, il cardinale ha una particolare avversione per la sconfitta: “Quando la partita prende una brutta piega, fa un cenno al suo assistente, che poi interrompe il match dicendo che qualcuno sta cercando urgentemente il cardinale al telefono. Così, il set è salvo“, racconta Pecorari con un sorriso.
Questi piccoli momenti di svago, lontano dalle discussioni serissime del Conclave, fanno parte della preparazione dei cardinali, che, nonostante l’importanza del compito che li attende, cercano anche di gestire lo stress con attività leggere e conviviali.
La sera, dopo una lunga giornata di riflessioni e confronti, i cardinali si concedono una cena nelle osterie romane di Borgo Pio e nei dintorni. Pecorari, però, ha un consiglio particolare per i suoi colleghi anglosassoni: “Ho raccomandato ai miei amici inglesi e americani di lasciare in collegio la veste rossa e di mettersi in tasca l’anello cardinalizio“, racconta, aggiungendo con un sorriso: “Gli osti sennò se ne approfittano e li stangano soprattutto sul vino“.
L’attesa per il Conclave, quindi, non è solo una questione di discussioni teologiche e decisioni storiche, ma anche di rapporti personali e momenti di svago che aiutano i cardinali a gestire l’intensità di un evento così importante. La discrezione e la riservatezza sono fondamentali, ma anche nelle piccole cose, come una riunione segreta nel frigobar o un tennis salvato all’ultimo, si riflette la personalità di chi è chiamato a scegliere il futuro della Chiesa.