
Tor Bella Monaca, a sparare ad un giovane è stato un tredicenne

Nel quartiere romano di Tor Bella Monaca, un tragico episodio si è svolto il 13 marzo, quando un giovane di 28 anni è stato trovato agonizzante nell’ascensore del palazzo dove viveva con la compagna, madre del ragazzo che ha sparato. Inizialmente, la donna aveva dichiarato che il compagno si era ferito accidentalmente al lavoro, ma gli investigatori non hanno creduto a questa versione a causa della gravità delle ferite da arma da fuoco e delle circostanze sospette che hanno accompagnato il ritrovamento del ferito.
La verità è venuta a galla grazie alla testimonianza del 28enne, che, dopo oltre un mese di ricovero al Policlinico di Tor Vergata e una lunga fase di coma farmacologico, si è finalmente svegliato e ha raccontato quanto realmente accaduto. Il giovane ha infatti smentito la versione della madre, rivelando che il suo aggressore era il figlio della donna.
Il ragazzo di 13 anni, che ora si trova in una comunità, aveva impugnato una pistola con la matricola abrasa, molto probabilmente appartenente alla madre. Secondo le ricostruzioni, quella sera la coppia aveva avuto una furiosa lite, probabilmente per una bolletta della luce, e il ragazzo, sentendosi minacciato o infuriato, aveva deciso di sparare al compagno della madre, colpendolo al petto, quasi al cuore.
Dopo aver sparato, il 28enne ha tentato di scappare, ma è riuscito a trascinarsi solo fino all’ascensore, dove è stato trovato privo di sensi dalla polizia, chiamata da un vicino che aveva notato la scena. Inizialmente si pensava a un regolamento di conti legato al mondo della droga, ma le indagini hanno rivelato che il 28enne non aveva alcun legame con la criminalità organizzata. Alla fine, la verità è emersa: il ragazzo di 13 anni aveva compiuto il tentato omicidio, non la madre.