
L’incubo di una donna stuprata da tre stranieri alla Caffarella

Una quarantenne italiana ha subito violenza sessuale di gruppo e minacce con un fucile nel parco della Caffarella a Roma. Tre uomini sono stati arrestati dai carabinieri.
«Ero da sola contro tre. Mi hanno minacciata più volte con un fucile. Ho avuto paura di morire». Il racconto di A.C., quarantenne italiana, ha sconvolto i carabinieri che l’hanno soccorsa il 14 ottobre nel parco della Caffarella. La donna, in stato confusionale, ha raccontato di aver subito un incubo durato oltre tre ore, con tre uomini che hanno abusato di lei a turno.
Gli indagati, un pakistano di 30 anni e due indiani di 41 e 43 anni, sono accusati di violenza sessuale di gruppo e detenzione illegale di arma da sparo. La vittima ha raccontato che il calvario è iniziato la sera del 13 ottobre in viale Palmiro Togliatti, dove ha incontrato il pakistano per chiedergli una dose di crack. I due, insieme a un indiano, si sono recati in una baracca nel parco della Caffarella, dove viveva l’uomo.
Una volta nella struttura, la donna è stata violentata a turno dai tre uomini. «Ad un certo punto uno ha dato di matto: ha iniziato a schiaffeggiarmi e mi ha stretto più volte il collo». E poi: «Mi tenevano la bocca tappata per non farmi urlare. Un incubo». La donna ha riportato lesioni e graffi, con una prognosi di 15 giorni. Quando ha tentato di fuggire, uno degli uomini ha estratto un fucile, minacciandola. «Non sono mai stata consenziente, ma non volevo morire. Non mi lasciavano stare». L’hanno anche rinchiusa in una stanza e poi costretta a seguirli nel bosco, dove le violenze sono continuate.
La donna è stata soccorsa da una passante la mattina successiva. «Piangeva e chiedeva aiuto», ha raccontato la soccorritrice ai carabinieri. Le indagini hanno portato all’arresto dei tre uomini, grazie anche all’identikit fornito dalla vittima e alle immagini delle telecamere di sorveglianza.