
Stadio di Pietralata: una battaglia al TAR tra Comune e privati

La realizzazione del nuovo stadio della Roma a Pietralata è tutt’altro che semplice. Una complessa battaglia legale si sta svolgendo tra il Comune di Roma e alcuni privati cittadini, con sentenze alterne che complicano ulteriormente la situazione. Da un lato, il Comune di Roma sembra uscire vittorioso da una lunga disputa con i residenti che rivendicavano la proprietà dei terreni tramite usucapione. Dall’altro lato, una recente sentenza del TAR ha contestato l’operato del Comune in merito a un presunto abuso edilizio, aprendo nuovi scenari.
La vicenda ha inizio con la causa intentata dai residenti per ottenere il riconoscimento della proprietà delle aree su cui dovrebbe sorgere lo stadio. Il Tribunale Civile ha però respinto le loro richieste per ben tre volte, negando l’usucapione dei terreni e condannando i residenti al pagamento delle spese legali, che ammontano a cifre considerevoli. Questa serie di sentenze a favore del Comune sembrava aver spianato la strada per la realizzazione dello stadio, ma un nuovo ostacolo si è presentato.
Il TAR ha infatti accolto il ricorso di un’attività commerciale di autoricambi, contestando l’utilizzo di un presunto abuso edilizio come motivo per revocare la licenza. L’area in questione è la stessa in cui sono stati effettuati gli scavi archeologici propedeutici alla costruzione dello stadio. Nonostante questa battuta d’arresto, l’Assessorato all’Urbanistica del Comune ha minimizzato l’impatto della sentenza, sottolineando che l’area è comunque di proprietà comunale e che l’attività commerciale sarà spostata quando i lavori per lo stadio lo richiederanno.
La battaglia legale è quindi tutt’altro che conclusa e nuovi sviluppi sono attesi nei prossimi mesi, con possibili ricorsi al Consiglio di Stato e ulteriori approfondimenti sulla complessa situazione urbanistica dell’area. La realizzazione dello stadio della Roma a Pietralata rimane un progetto ambizioso, ma il percorso è ancora lungo e pieno di insidie legali.