Conclusosi l’autunno delle occupazioni, spesso segnato da danneggiamenti e sanzioni disciplinari, le scuole di Roma stanno vivendo una nuova fase che mette in luce il lato positivo degli studenti. Protagonisti sono le autogestioni e le cogestioni, forme di didattica alternativa organizzate dagli alunni, talvolta con il supporto dei docenti. Queste attività si svolgono durante l’orario scolastico, con il personale presente, evitando gli eccessi tipici delle occupazioni. Dal Mamiani al Righi, dal Tasso al Galilei, queste iniziative dimostrano come il dialogo e la collaborazione possano prevalere sull’illegalità. Gli studenti, attraverso l’organizzazione di lezioni e laboratori, stanno proponendo un modello di scuola innovativo e partecipativo, ottenendo riscontri positivi sia da parte dei dirigenti scolastici che delle famiglie.
Esperienze significative si sono svolte in istituti storici come il Tasso e il Righi. Al Tasso, l’autogestione si è appena conclusa con un programma ricco di ospiti illustri, tra cui Edoardo Albinati, Erri De Luca, Alice Rohrwacher e Giovanni Maria Flick. Temi come la democrazia, il bonus psicologo ei diritti umani sono stati al centro di dibattiti con esperti e giornalisti. Al Righi, la presidente Giulia Orsini ha elogiato l’impegno degli studenti, che hanno coinvolto più di 130 relatori esterni per discutere argomenti culturali e sociali. «Negli ultimi cinque anni non si era mai fatto nulla di simile», ha dichiarato ai media la dirigente, esprimendo il desiderio di ripetere l’esperienza. Anche i genitori e gli stessi studenti hanno sottolineato il valore formativo di queste attività, che stimolano il pensiero critico e la collaborazione.
Intanto, al Mamiani è iniziata la settimana di autogestione con un’app per prenotare i corsi, mentre il Galilei si prepara a offrire laboratori pratici di fotografia e radio, attività sportive e interventi per migliorare l’edificio scolastico. La dirigente Cristina Costarelli sottolinea come queste iniziative dimostrino che non è necessario ricorrere alle occupazioni per far sentire la propria voce. «La settimana dello studente è un’ottima opportunità, ma spesso i presidi faticano a convincere gli studenti a sceglierla. Spero che esperienze come queste li aiutino a capire quanto possano essere costruttive le autogestioni». Con un mix di cultura, creatività e dialogo, queste attività rappresentano un esempio virtuoso di collaborazione tra studenti e istituzioni scolastiche.