
Smart working per ridurre lo smog: ristoratori preoccupati per le perdite economiche

Il Campidoglio si prepara a firmare un’ordinanza che introdurrà nuovamente lo smart working per i dipendenti comunali, con l’obiettivo di ridurre il traffico durante il Giubileo. Il provvedimento, che interesserà circa 25mila lavoratori, prevede che gli statali possano lavorare da casa per due giorni a settimana. Tuttavia, questa misura ha scatenato la preoccupazione delle associazioni di categoria dei ristoratori e dei bar, che temono gravi ripercussioni economiche: nei soli due mesi di applicazione si prevedono perdite di 20 milioni di euro.
L’ordinanza arriva in un momento delicato, con l’approssimarsi del Giubileo, che comporterà un aumento del traffico e del numero di visitatori in città. Il piano del Campidoglio mira a decongestionare le aree centrali, concentrando lo smart working su uffici e agenzie pubbliche situate in zone particolarmente trafficate. L’obiettivo principale è alleggerire la pressione sul sistema di trasporti e migliorare la viabilità.
Le associazioni dei commercianti, però, sono sul piede di guerra. I rappresentanti del settore della ristorazione temono che la mancanza di lavoratori nelle aree centrali possa tradursi in un crollo degli affari per i locali che fanno affidamento sugli impiegati pubblici. “Lavoriamo già con margini ridotti, e questa misura rischia di dare il colpo di grazia ai nostri bilanci,” ha dichiarato un portavoce di Confesercenti.
Dall’altra parte, il sindaco Roberto Gualtieri ha spiegato che l’ordinanza è una misura necessaria per gestire il flusso straordinario di persone previsto durante il Giubileo. Il traffico romano, già caotico in condizioni normali, rischierebbe di paralizzare la città durante l’evento, e lo smart working è visto come una delle poche soluzioni per alleggerire la pressione sul sistema viario.
Secondo Gualtieri, il provvedimento sarà temporaneo e potrebbe essere modulato in base alle esigenze che si presenteranno nei prossimi mesi. Inoltre, ha rassicurato i commercianti, affermando che il Comune è aperto al dialogo e alla possibilità di trovare soluzioni alternative per mitigare l’impatto negativo sulle attività economiche.
Nonostante le rassicurazioni del Campidoglio, le associazioni di categoria restano scettiche. “Non è chiaro come verranno calcolate le perdite che subiranno i commercianti,” ha dichiarato alla stampa un rappresentante di Confcommercio. “Ci aspettiamo almeno misure compensative per chi subirà danni da questa decisione.” Alcune organizzazioni stanno già pensando di chiedere un incontro con il sindaco per discutere delle possibili soluzioni.
Il piano sarà esaminato nel dettaglio nelle prossime settimane, con la possibilità di adeguamenti in corso d’opera. Intanto, i ristoratori chiedono di rivedere la misura o, almeno, di prevedere delle compensazioni economiche per limitare l’impatto su un settore già duramente colpito negli ultimi anni.