
Statali: l’ultima proposta per il contratto è lo Smart working per i neoassunti

La trattativa per il rinnovo del contratto degli statali entra nel vivo, con l’ultima offerta del governo che punta a chiudere l’accordo in tempi brevi. Al centro del confronto tra governo e sindacati, c’è l’obiettivo di migliorare le retribuzioni e le condizioni di lavoro per i dipendenti della pubblica amministrazione, un tema cruciale per il rilancio della macchina statale.
L’offerta prevede un ritocco verso l’alto degli aumenti mensili tabellari, sfruttando fondi riservati ad altre voci, come l’istituzione di fondi per il salario accessorio. Questo permetterà di incrementare le buste paga dei dipendenti, in particolare quelle del comparto delle Funzioni centrali, delle Funzioni locali e della Sanità. Gli aumenti mensili previsti oscillano tra i 14 e i 124 euro, con una media che varia a seconda dei settori. Per esempio, i dipendenti del comparto centrale riceveranno in media 50,540 euro, quelli delle regioni e autonomie locali circa 48,724 euro, mentre nella sanità la media scende a 43,081 euro.
Tra le novità del nuovo contratto spicca l’introduzione dello smart working, che diventerà una misura strutturale per i neoassunti. Questo cambiamento consentirà ai nuovi dipendenti pubblici di usufruire del lavoro flessibile da remoto, un’opzione ormai indispensabile per attrarre giovani talenti e rendere il settore pubblico più competitivo rispetto al privato.
Altro tema cruciale è la norma anti-dimissioni, pensata per ridurre l’alto turnover dei giovani assunti nella pubblica amministrazione. Negli ultimi anni, infatti, molti neoassunti hanno abbandonato il posto pubblico poco dopo l’ingresso, attratti da migliori opportunità nel settore privato. La norma mira a rendere più attraente il lavoro pubblico, migliorando condizioni e prospettive di carriera.
Nel contesto della trattativa, emerge anche la necessità di rivedere il sistema di valutazione dei dipendenti pubblici. Il ministro della Funzione Pubblica ha sottolineato l’importanza di aggiornare i parametri di valutazione, includendo elementi di performance e merito per garantire una maggiore efficienza nell’amministrazione.
La proposta attuale rappresenta un passo avanti importante nelle negoziazioni, ma resta ancora da vedere se i sindacati accetteranno l’offerta o avanzeranno nuove richieste. Nei prossimi giorni è attesa la chiusura definitiva della trattativa, che potrebbe concludersi con la firma del nuovo contratto e l’avvio delle nuove misure a partire dal 2025.