
Un cantiere da 19 miliardi per cambiare il volto della Capitale

Uno larghissimo spettro di opportunità per cambiare faccia alla Città Eterna, una massa di risorse mai viste per Roma Capitale
Fino a 19 miliardi se si sommano i cinque piani attuali – PNRR, Giubileo, Caput Mundi, rifiuti ed Expo 2030 – prendendo la parte alta della forchetta. Il numero può spaventare, ma è il frutto di un calcolo dettagliato piano per piano che comprende, oltre agli investimenti diretti, quelli indiretti e quelli collegati. Uno spettro larghissimo di opportunità per cambiare faccia alla metropoli romana, rimettendola nella competizione in cui deve stare, quella con le grandi capitali europee. La progettazione e la macchina amministrativa devono trovare subito soluzioni convincenti e definitive. Il sindaco Gualtieri ha mostrato idee iniziali molto precise.
In settimana il primo cittadino presenterà il piano per il Giubileo e quello per i rifiuti. Il piano Giubileo conta su un fondo di 1,3 miliardi, ma arriverà a 4,2 miliardi considerando i finanziamenti da fonti diverse. Il piano rifiuti prevede un investimento di 1,3 miliardi di cui circa 700 milioni per il termovalorizzatore. Per il PNRR la stima è complessa. Il comune di Roma calcola di avere 3 miliardi di investimenti gestiti direttamente, ma non tiene conto dei molti investimenti fatti da altri soggetti, arrivando a un totale di 6-6,5 miliardi (al netto di 1,3 miliardi destinati al piano Giubileo). Nessun problema per il conteggio di Caput Mundi, 500 milioni per valorizzare i beni culturali. Più articolato il piano per la candidatura all’Expo 2030. Quel che per ora si può dire è che 2 miliardi sono investimenti diretti per la realizzazione dei siti dell’Expo mentre 1,5 miliardi riguardano investimenti indiretti per le infrastrutture, la mobilità e la logistica di servizio al sito. Il comune di Roma stima che ci siano poi 2,5 miliardi di investimenti connessi all’evento, ancora infrastrutture che migliorano il sistema di mobilità con benefici indiretti anche sull’Expo.