
Mura Aureliane tra incuria e mondezza, la nuova occasione si chiama Pnrr

Un museo gratuito a cielo aperto, autentici capolavori trasformati in una discarica, tra giornali bagnati, fazzoletti sporchi, pacchetti di sigarette, bottiglie, medicine e vestiti vari.
Dove un tempo c’era profumo di storia, ora solo degrado. A volte, si avverte odore di urina, escrementi e rifiuti gettati all’aperto. Un museo gratuito a cielo aperto, autentici capolavori trasformati in una discarica, tra giornali bagnati, fazzoletti sporchi, pacchetti di sigarette, bottiglie, medicine e vestiti vari. Ma anche tende e accampamenti.
Si può trovare di tutto nei 12,5 chilometri delle Mura Aureliane, patrimonio storico e artistico di Roma. Costruite tra 270 e il 275 d.C. dall’omonimo imperatore: in passato simboleggiavano la grandezza di Roma, adesso sono il manifesto di anni di cattiva gestione e noncuranza.
La grande occasione per sistemare le Mura Aureliane potrebbe arrivare dal Pnrr, che prevede un pacchetto di progetti chiamato ‘Caput mundi’: per il restauro e la messa in sicurezza delle Mura sono stati stanziati 22 milioni. Per ricevere i fondi, però, i progetti devono essere portati a termine entro i tempi stabiliti (il 2026) e al momento non è sicuro che Roma ci si riesca.