
Abusi durante i provini: “Con me farai carriera”, regista rischia 10 anni

L’uomo, oggi 72enne, sfruttava il ruolo di presidente di un’accademia di recitazione per spingere giovani donne a provare alcune scene a sfondo sessuale.
La procura di Roma ha chiesto 10 anni di carcere nei confronti di un uomo, oggi 72enne. Avrebbe molestato e abusato di giovani donne durante i provini per recitare in un film inesistente: questa l’accusa mossa verso un regista. Sono cinque i casi contestati all’uomo: uno risale al 2011, altri quattro al 2017. Il modus operandi ricostruito dagli inquirenti sarebbe stato sempre lo stesso.
Il regista pubblicava un annuncio per la ricerca di aspiranti attrici per spot, film e fiction, selezionava le ragazze a suo parere più promettenti che rispondevano e le riempiva di complimenti e promesse per il futuro. Poi avrebbe dato loro appuntamento nella sede dell’accademia e le avrebbe condotte in una stanza seminterrata adibita a camera da letto per “provare alcune scene” di un film “in prossima produzione”. Le scene in questione sarebbero stati rapimenti seguiti da stupri, e il regista – che si presentava anche come sceneggiatore e produttore – avrebbe proposto di provarle lui stesso con le ragazze. Approfittando di contesto e occasione sarebbero scattati gli abusi e le molestie: baci sulle labbra e sul collo, abbracci, palpate e inviti a “lasciarsi andare”, a “sciogliersi” e anche a spogliarsi e rimanere in biancheria intima o nude, dipingendo un futuro luminoso nel cinema.
A denunciare, nel 2018, erano stati alcuni collaboratori del “maestro” – così si faceva chiamare dalle ragazze – che si erano rivolti ai carabinieri preoccupati dai racconti ascoltati. I militari, nel corso delle indagini, avevano trovato i video girati durante i provini, ed erano riusciti a risalire ad alcune vittime. Fra loro anche minorenni all’epoca dei fatti, tra cui una giovane donna che si è costituita parte civile e che è stata assistita in questo percorso dall’avvocata Marta Cigna dell’associazione Differenza Donna. Il regista era stato arrestato nel 2019. La sentenza è prevista per il 14 settembre.