
Tunisino 39enne molesta una donna, salvata dai carabinieri

A Roma, il coraggio di una giovane donna e l’uso di un gesto discreto, ma potente, hanno evitato un tragico epilogo. La vittima, una donna di 39 anni, si è trovata intrappolata in una situazione di estremo pericolo, vittima di molestie e minacce di aggressione sessuale. Il suo aggressore, un tunisino di 33 anni, l’aveva attirata in un luogo isolato con il pretesto di parlare, per poi tentare di imporle atti non consensuali.
La donna, tuttavia, ha dimostrato prontezza e lucidità, riuscendo a convincere il molestatore a seguirla verso una zona più trafficata, nei pressi di via Einaudi, vicino alla stazione Termini. Qui, ha eseguito il “Signal for help”, un segnale anti violenza internazionale che consiste nel mostrare il palmo della mano con il pollice piegato verso l’interno e successivamente chiudere le altre dita sopra, a indicare una richiesta silenziosa di soccorso. Questo gesto, pensato per essere compreso rapidamente da chi è formato a riconoscerlo, ha subito attirato l’attenzione di una pattuglia di carabinieri presenti in zona.
Riconoscendo il segnale, i militari sono intervenuti prontamente, fermando l’aggressore e ponendo la vittima al sicuro. Il molestatore ha tentato la fuga, ma è stato catturato poco dopo, portando alla luce l’intera vicenda. Ora, è accusato di violenza sessuale e trattenuto in attesa di giudizio. La vicenda ha scosso la capitale, suscitando grande solidarietà verso la donna e riconoscendo l’importanza dell’uso di strumenti come il Signal for help. Il tunisino è stato trasferito a Regina Coeli e il Gip ne ha convalidato il fermo per violenza sessuale, disponendo nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.
Questo caso evidenzia quanto sia fondamentale diffondere la conoscenza di segnali come il “Signal for help” e sensibilizzare la popolazione al loro significato. Anche nei momenti di maggiore difficoltà, gesti di solidarietà e il pronto intervento delle forze dell’ordine possono fare la differenza.