
Strage di Erba: il caso si riapre, per il giudice “le prove non erano sufficenti”

Strage di Erba: La Revisione del Caso Riapre il Dibattito sulla Colpevolezza
Il processo della Strage di Erba si riapre dopo che il giudice Cuno Tarfusser ha sollevato dubbi sulle prove contro Olindo Romano e Rosa Bazzi, attualmente detenuti per l’ergastolo. Tarfusser, ospite nel programma “Cinque Minuti” condotto da Bruno Vespa su Raiuno, ha affermato che le prove all’epoca della condanna erano insufficienti per giustificare la loro colpevolezza.
Il sostituto procuratore generale della Corte di Appello di Milano ha dichiarato: “La richiesta di revisione non significa assoluzione automatica, ma la necessità di un nuovo processo, considerando che le prove a suo tempo presentate non giustificano la loro condanna”.
La Corte d’Appello di Brescia ha accettato l’istanza di revisione presentata dagli avvocati dei coniugi Romano e Bazzi. Tarfusser ha evidenziato il rapido sviluppo scientifico e tecnologico degli ultimi quindici anni, sottolineando come ciò possa offrire una prospettiva completamente nuova sul caso.
Le parole del sostituto procuratore evidenziano il desiderio di garantire un processo giusto, riguardando tutte le prove che incriminano i due coniugi. Tarfusser ha enfatizzato la debolezza delle prove scientifiche presentate all’epoca, in particolare riferendosi a tracce di sangue trovate sulla scena del crimine.
Il dibattito giudiziario è destinato a riprendere il primo marzo, dopo diciassette anni dal tragico evento. La Corte d’Appello di Brescia convocherà tutti i protagonisti, compresi gli imputati e i familiari delle vittime, per esaminare attentamente i nuovi elementi presentati dagli avvocati e dal procuratore generale.
La difesa dei coniugi Romano e Bazzi mira a sottolineare incongruenze nelle prove, evidenziando testimonianze e intercettazioni ambientali. La nuova fase processuale potrebbe portare a una riformulazione della sentenza o all’assoluzione dei due imputati.