
Stadio Flaminio: il progetto di riqualificazione della Lazio prende forma

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha presentato al Comune di Roma lo studio di pre-fattibilità per la riqualificazione dello Stadio Flaminio, un passo fondamentale verso la trasformazione dello storico impianto nella futura casa del club biancoceleste. L’incontro, svoltosi sotto la supervisione del sindaco Roberto Gualtieri e degli assessori competenti, ha segnato il passaggio dalle dichiarazioni di intenti a un progetto concreto. «Le linee guida sono molto promettenti», ha dichiarato Gualtieri, sottolineando l’importanza di un piano che combina valorizzazione architettonica e sostenibilità urbana. Il progetto punta non solo a modernizzare il Flaminio, ma anche a riqualificare l’intero quadrante cittadino, con interventi su viabilità, verde pubblico e acustica.
L’investimento previsto per la riqualificazione si aggira sui 400 milioni di euro e prevede una capienza aumentata per lo stadio, oltre a soluzioni innovative per migliorare la mobilità e la vivibilità dell’area circostante. «Non sarà solo lo stadio della Lazio, ma un patrimonio per tutta la città di Roma», ha dichiarato Lotito, che ha ribadito l’impegno a rispettare il valore storico e architettonico della struttura progettata da Pier Luigi Nervi. Tra le novità, l’introduzione di una ZTL durante le partite, con navette per agevolare l’accesso, e la trasformazione della zona in un’area pedonale. Il progetto mira a rendere il Flaminio un luogo di aggregazione quotidiana per i cittadini, andando oltre la semplice funzione sportiva.
Nonostante l’entusiasmo, il progetto dovrà affrontare un iter burocratico complesso, con il coinvolgimento di diversi organi competenti. Lotito ha stimato un tempo minimo di tre anni per completare la riqualificazione, precisando che il club farà di tutto per accelerare i tempi. L’amministrazione capitolina, rappresentata anche dall’assessore Alessandro Onorato, ha espresso pieno sostegno, definendo l’iniziativa un’occasione unica per il rilancio del Flaminio e per l’intera città. L’obiettivo condiviso è trasformare il progetto in un modello di rigenerazione urbana, restituendo a Roma uno stadio dedicato esclusivamente al calcio, ma in grado di integrarsi perfettamente con il tessuto sociale e architettonico della Capitale.