
Scuola, giornata di sciopero: sindacati in piazza e lezioni a rischio

Lo sciopero della scuola è stato sottoscritto da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams.
L’appuntamento dei sindacati per la manifestazione nazionale odierna è stato programmato a partire dalle 10:30. Non si svolgerà in piazza Montecitorio, perché la mobilitazione non è stata autorizzata dalla questura davanti la sede del Parlamento , bensì in piazza Santi Apostoli. Lo sciopero della scuola, sottoscritto da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, è stato indetto “contro l’invasione di campo operata dal Governo in materie come salario e carriera, che sono di esclusiva competenza della contrattazione”.
Come spiega Francesco Sinopoli, “a distanza di qualche giorno dal voto per il rinnovo delle Rsu, che ha visto un milione di lavoratori eleggere i propri rappresentanti, il Governo ha deciso di procedere unilateralmente per decreto legge su tematiche riguardanti la scuola. Lo ha fatto senza coinvolgere i sindacati, operando un’inammissibile invasione di campo in materie, come salario e carriera, di esclusiva competenza del contratto e sottraendo risorse contrattuali per finanziare provvedimenti che mortificano tutto il mondo della scuola”, ha dichiarato il segretario nazionale della Flc Cgil.
I sindacati che hanno aderito alla mobilitazione, invece, chiedono al governo di adottare una serie di misure. Vengono chieste risorse “per la revisione e l’adeguamento di profili Ata” ed anche per la “equiparazione re retributiva del personale della scuola agli altri dipendenti statali di pari qualifica e titolo di studio”. Ed ancora, nella piattaforma, viene rivendicata “la revisione degli attuali parametri di attribuzione degli organici alle scuole per il personale docente, educativo e Ata”. Tra le richieste che hanno messo d’accordo le quattro sigle sindacali, anche quelle di “ridurre il numero di alunni per classe” e di “contenere la dimensione delle istituzioni scolastiche entro il limite di novecento alunni per scuola”.