La giunta capitolina, infatti, deve fare i conti con circa 1300 contratti a tempo determinato per gestire la mancanza cronica di personale, pescando nel fondo per le supplenze. Tuttavia, queste misure temporanee non riescono a compensare una situazione che richiede interventi strutturali. La metà del personale destinato a seguire i bambini con disabilità è ancora assente, e questo costringe molte famiglie a fare i conti con orari ridotti e servizi limitati. Le risorse economiche, pur previste, non sembrano sufficienti per risolvere il problema in tempi brevi.
I sindacati, insieme ai lavoratori, denunciano una situazione al limite del collasso. Molti insegnanti sono costretti a lavorare senza una sicurezza contrattuale, mentre le figure di sostegno vengono continuamente rimandate o sono assenti del tutto. Il risultato è una scuola che arranca e non riesce a garantire un servizio educativo di qualità, creando disagi sia per i bambini sia per i genitori.
L’assessore alle Politiche educative di Roma, Claudia Pratelli, ha sottolineato l’urgenza di una deroga straordinaria per l’assunzione di nuovi insegnanti, che si aggiungerebbero agli attuali 5000 tra educatori e insegnanti, un numero comunque insufficiente per le oltre 500 strutture del Comune. La richiesta è stata inoltrata al ministero, ma al momento non ci sono risposte certe sui tempi di attuazione.
La situazione rimane tesa, con il rischio che i problemi attuali si protraggano per l’intero anno scolastico. Famiglie e insegnanti auspicano che la giunta trovi soluzioni a breve termine, mentre si continuano a chiedere investimenti più ampi per un miglioramento strutturale del sistema scolastico dell’infanzia.