
Ryanair taglia gli investimenti a Roma: i motivi dietro la scelta

Ryanair ha annunciato una riduzione degli investimenti su Roma per l’anno del Giubileo, scatenando reazioni nel settore del trasporto aereo. Il CEO Eddy Wilson ha criticato i costi operativi degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, definendoli eccessivi, e ha sottolineato il limite di 65 voli giornalieri imposto dal 2018 allo scalo secondario. Tuttavia, l’impatto reale sarà limitato, con la rimozione di un solo aereo da Fiumicino, il che non cambierà l’importanza della Capitale per la compagnia. “Non siamo obbligati a volare su Roma e non siamo tenuti ad aumentare la nostra presenza”, ha dichiarato Wilson. Ma secondo Andrea Giuricin, esperto di trasporti, la mossa sembra più una strategia per ottenere sconti e incentivi che un reale disimpegno dalla città, che resta una destinazione centrale per il business della low cost.
Le tariffe aeroportuali sono state indicate come uno dei fattori principali del ridotto impegno di Ryanair a Roma. La compagnia sostiene che i costi a Fiumicino aumenteranno del 15% e a Ciampino del 44% entro il 2028, nonostante i dati mostrino che le tariffe romane siano ancora inferiori alla media europea. Negli ultimi sette anni, le tariffe a Fiumicino sono calate del 14% a fronte di investimenti da 2 miliardi di euro. Wilson ha criticato il costo per i passeggeri a Fiumicino, dichiarando che attraversare l’aeroporto costerebbe 48 euro rispetto a una tariffa media iniziale di 29 euro per i voli Ryanair. Tuttavia, esperti come Matteo Caroli, docente della Luiss, hanno evidenziato che i costi più alti sono giustificati dal livello di servizio superiore degli scali principali rispetto a quelli minori.
Nonostante la riduzione degli investimenti a Roma, Ryanair punta a rafforzare la propria presenza in altri scali italiani, come Bergamo, Malpensa, Calabria e Abruzzo, dove l’addizionale comunale è stata eliminata. La compagnia ha anche proposto al governo un piano di investimenti da 4 miliardi di dollari, promettendo 20 milioni di passeggeri in più e 1.500 nuovi posti di lavoro, a condizione che l’addizionale venga eliminata a livello nazionale. Nel frattempo, Fiumicino resta cruciale per la fusione tra Ita e Lufthansa e per la crescente competizione tra Ryanair e WizzAir. Secondo gli analisti, l’attacco di Ryanair agli scali romani potrebbe essere parte di una strategia commerciale preventiva per rafforzare la propria posizione sul mercato.