
Roma, “venerdì nero” per i trasporti: sciopero senza fasce di garanzia

Roma si prepara a un nuovo venerdì di disagi per i trasporti pubblici, con uno sciopero di 24 ore proclamato dalle principali sigle sindacali, tra cui Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal. A differenza di altre proteste, questa volta mancheranno le consuete fasce di garanzia, aumentando i rischi di paralisi per una città già congestionata dal traffico. L’agitazione riguarderà bus, tram e metropolitane gestite da Atac, mentre la Roma Tpl si fermerà dalle 8:30 alle 17:00 e dalle 20:00 fino a fine turno.
Dalla mezzanotte è scattata la sospensione dei servizi, con Atac che garantirà solo i collegamenti essenziali durante le fasce di punta: dalle 8:30 alle 9:30 e dalle 17:00 alle 20:00, per permettere agli utenti di raggiungere e lasciare il posto di lavoro. Tuttavia, al di fuori di questi orari, i cittadini dovranno fare i conti con interruzioni diffuse su tutta la rete. In particolare, si prevedono ripercussioni significative su alcune linee della metropolitana e sulle principali arterie di collegamento verso gli ospedali e l’aeroporto di Ciampino.
Lo sciopero nasce da una serie di rivendicazioni sindacali per il rinnovo del contratto di lavoro e per miglioramenti nelle condizioni di sicurezza per gli operatori dei trasporti. I rappresentanti sindacali hanno sottolineato che la protesta vuole anche sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione dei lavoratori di un settore fondamentale per la mobilità della Capitale.
In numeri, lo sciopero impatta ben 256 linee Atac, di cui 103 gestite direttamente e le restanti in appalto, per un totale di oltre 10mila dipendenti coinvolti. Anche i collegamenti extraurbani subiranno disservizi, lasciando scoperti molti comuni del Lazio che si appoggiano alla rete di trasporto pubblico romana per il collegamento con il centro della città.
In concomitanza con lo sciopero, Roma vedrà anche il primo appuntamento con la “domenica ecologica” il 10 novembre, che prevede il blocco totale del traffico in alcune zone della città per ridurre l’inquinamento atmosferico. Con lo stop dei mezzi pubblici, molti cittadini temono una congestione ancora maggiore nelle aree periferiche, dove il trasporto privato sarà l’unica opzione disponibile.
La protesta si preannuncia complessa per i cittadini e potrebbe scatenare ulteriori tensioni, in un contesto in cui il dialogo tra sindacati e istituzioni appare ancora distante.