
Roma, un maxi-piano da 40 milioni per riqualificare il Quarticciolo

Il Quarticciolo non è più solo sinonimo di cronaca e degrado. Con l’arrivo di oltre 40 milioni di euro, tra fondi del decreto Caivano bis e risorse comunali, il quartiere di Roma est si prepara a voltare pagina. Un piano articolato, costruito in sinergia tra Comune, Municipio V e governo, punta a trasformare una delle zone più difficili della Capitale in un luogo di cultura, opportunità e coesione sociale.
Non solo sorveglianza e sicurezza. Al Quarticciolo sboccia anche la speranza grazie a progetti educativi e culturali. Nei capannoni del Teatro dell’Opera, sorgerà un centro di formazione professionale per giovani, dove si imparerà a realizzare scenografie e allestimenti. “Restituire spazi di possibilità concrete è l’unica via per dare un’alternativa ai ragazzi”, sottolinea al Messaggero don Antonio Coluccia, da anni impegnato contro la droga nel quartiere.
Accanto a questo, spicca la riqualificazione dell’ex Caba e la ristrutturazione degli alloggi Erp, con l’installazione di ascensori e il recupero degli spazi comuni. Rinasceranno anche palestre, campi sportivi e strutture come la piscina di via Manduria, ancora in attesa di fondi privati. “Abbiamo bisogno di normalità, non di straordinarietà”, ribadisce Coluccia.
Nel quartiere operano ora due gruppi di Polizia Locale – Casilino e Prenestino – con 120 agenti attivi sul territorio. Ma la sfida, avverte l’assessore alle Periferie Pino Battaglia, è anche immateriale: “Servono infrastrutture sociali, sanitarie, culturali: solo così si cambia davvero il destino di un luogo”.
Il piano prevede anche 4 milioni per il recupero dei locali Ater, 5 milioni per l’asilo nido di via Molfetta e risorse per la palestra dell’I.C. Ghini e la scuola Pirotta. Due milioni sono destinati allo sviluppo locale e alla creazione di sportelli socio-assistenziali, altri due all’efficienza energetica degli edifici scolastici e alla cura del verde.
Il presidente del Municipio V, Mauro Caliste, rivendica il lavoro svolto: “Fin dal primo giorno abbiamo lavorato per ascoltare il territorio e costruire risposte concrete”. Anche il commissario straordinario Fabio Ciciliano chiarisce l’approccio: “Non si tratta di commissariare le periferie, ma di condividere con loro un modello partecipativo”.
E se a un tempo il Quarticciolo era tristemente noto per lo spaccio e l’emarginazione, oggi si apre uno spiraglio di cambiamento: scuole rimesse a nuovo, palestre in funzione, teatro e cultura come motori di riscatto. Un percorso lungo, certo, ma questa volta sostenuto da investimenti reali e da una visione comune. E come sottolinea Alessandro Battilocchio, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta: “Le periferie non sono più solo un concetto geografico, ma sociale. Vanno affrontate con la stessa dignità riservata al centro”.