
Roma spaccata: metà città implora per la zona 30, l’altra si oppone fermamente

Sfide e Rivoluzioni alla Velocità di 30 Km/h a Roma, la zona 30 è un tema caldissimo, ma mentre alcuni Romani sono galvanizzati dai buoni riscontri a Bologna l’altra metà non ne vuole proprio sapere
A Piazza di Porta Pia, il cuore pulsante di Roma , si è tenuto un sit-in per la zona 30 che ha scosso l’atmosfera tranquilla della città eterna. La richiesta era chiara: limitare la velocità a 30 chilometri orari a Roma e riformare il codice della strada, ponendo la velocità come la principale causa di morte sulle strade cittadine. In un’indagine approfondita, ci siamo addentrati nei meandri di questa manifestazione, svelando le voci di coloro che lottano per una mobilità più sicura.
Il contesto della protesta è delineato da interviste esclusive con figure chiave che guidano questo movimento. Paolo Bellino, rappresentante dell’Associazione “Salva i ciclisti”, sottolinea l’urgente necessità di ridurre la velocità per proteggere i ciclisti vulnerabili. Attraverso il suo intervento, emerge la tragica storia di Carmen, figlia di Giuseppina Piantedosi, vittima di un incidente stradale. La madre, con voce commovente, chiede giustizia e misure concrete per evitare tragedie simili.
Luca Polverini, Consigliere Nazionale della FIAB, lancia un appello accorato per un cambiamento radicale nel modo in cui la società concepisce la velocità nelle strade urbane. Francesca Chiodi, Presidente del Movimento per i diritti dei Pedoni, evidenzia l’importanza di garantire spazi sicuri per chi si muove a piedi, spesso trascurati dalla frenesia automobilistica. Alessandra Bonfanti, Responsabile Mobilità di Legambiente, offre un’analisi approfondita delle politiche di mobilità sostenibile, evidenziando come la riduzione della velocità possa contribuire a migliorare la qualità dell’aria e la salute della città.
La manifestazione si configura come un momento di unione tra coloro che lottano per un cambiamento concreto. Le storie personali, le analisi dettagliate e l’urgenza di azioni decisive emergono come le chiavi di volta per una rivoluzione nella sicurezza stradale a Roma. La richiesta di limitare la velocità a 30 chilometri orari non è solo un desiderio, ma una richiesta di giustizia per coloro che hanno perso la vita o che vivono con le cicatrici di incidenti evitabili.