
Roma, rap a Corviale: il ritorno alle origini con il Red Bull 64 Bars Live

Il Red Bull 64 Bars Live ha portato una maratona musicale unica nel cuore di Corviale, uno dei quartieri simbolo della periferia romana, dove il rap ha trovato casa fin dai suoi albori. La serata, che ha raccolto oltre 10.000 spettatori sotto il “Serpentone”, ha visto esibirsi alcuni dei più grandi nomi della scena rap capitolina, tra cui Noyz Narcos e Danno. I due artisti, che nel 2007 avevano inciso insieme la traccia Karashò, hanno riproposto il pezzo durante la serata, unendo passato e presente della scena rap romana.
L’evento, che si è concluso con i titoli di coda a mezzanotte, ha avuto come obiettivo riscattare il quartiere e renderlo protagonista di una grande celebrazione della cultura rap. Fabri Fibra ha aperto la serata, evocando la scena romana e parlando del rap tricolore come un movimento che ha contribuito a far crescere Roma come centro di produzione rap, molto prima che la trap prendesse il sopravvento.
Il Red Bull 64 Bars Live è stato anche il palcoscenico per esprimere posizioni politiche e sociali. Durante l’evento, molti degli artisti si sono esposti pubblicamente su temi importanti. Fibra, ad esempio, ha parlato del silenzio dei rapper riguardo a temi come la Palestina, accusando chi non si espone di aver “ucciso il rap”. Danno, nel suo intervento, ha dato il suo sostegno alla Flotilla e alle manifestazioni pro Palestina, mentre Fibra ha criticato anche la figura di Zelensky, sottolineando come alcuni rapper italiani trattino temi politici solo per convenienza, senza un reale impegno.
Questi interventi, spesso diretti e provocatori, hanno reso l’evento un momento di riflessione sulla scena musicale e sulle sue responsabilità sociali.
Il palco di Corviale ha visto salire sul palco anche nuove promesse del rap italiano. Ele A, classe 2002, ha espresso la sua critica verso i rapper che si vantano di una credibilità di strada che non possiedono realmente. Con la sua traccia Oblò, ha conquistato il pubblico con un messaggio di autenticità.
Insieme a lei, Lacrim, rapper francese di origini algerine, ha scatenato il pubblico con il brano Vero italiano, dove ha anche reso omaggio al mitico Francesco Totti. Il rap di Corviale ha visto la partecipazione di esponenti della scena contemporanea come Side Baby, Uzi Lvke (originario proprio di Corviale) e Ketama126.
Uno dei momenti più emozionanti della serata è stato l’omaggio a Franco Califano, il cantautore romano che ha fatto la storia della musica italiana. Ketama126 e Franco126 hanno eseguito insieme il brano Cos’è l’amore, una canzone che, tirata fuori dagli archivi del Califfo, ha riscosso un grande successo. La voce di Califano, rapper ante litteram, è risuonata sotto il “Serpentone” con il suo celebre verso: «Siamo fiori annegati tra le ortiche e l’erba alta».
Con questo tributo, il rap ha mostrato ancora una volta la sua capacità di unire le generazioni e di celebrare la cultura musicale romana in tutte le sue forme.