
Roma, quartiere Flaminio: figlio aggredisce padre di 85 anni

Un drammatico episodio di violenza familiare si è consumato nel quartiere Flaminio a Roma, dove un uomo di 52 anni ha aggredito il proprio padre 85enne riducendolo in fin di vita. Dopo l’assalto, l’aggressore ha cercato di crearsi un alibi fingendosi preoccupato per la scomparsa del genitore, chiedendo informazioni ai vicini. Tuttavia, le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Trionfale hanno rapidamente ricostruito la dinamica dei fatti, portando all’arresto del figlio con l’accusa di tentato omicidio. Secondo quanto emerso, l’uomo si è recato nell’appartamento del padre venerdì pomeriggio per chiedere del denaro, ma al rifiuto del genitore ha reagito con estrema violenza, colpendolo ripetutamente a mani nude e lasciandolo agonizzante sul pavimento. Dopo aver chiuso la porta di casa, l’aggressore è uscito, inscenando poi la parte del figlio preoccupato.
I soccorsi sono stati allertati dai vicini che, non ricevendo risposta dall’anziano, hanno deciso di chiamare le autorità. Quando i sanitari sono entrati nell’appartamento, hanno trovato l’85enne riverso a terra in un lago di sangue, privo di conoscenza e con gravi ferite alla testa. L’uomo è stato immediatamente trasportato al policlinico Agostino Gemelli, dove si trova tuttora ricoverato in condizioni critiche. Le ferite riportate fanno pensare che la testa sia stata ripetutamente sbattuta contro mobili e pareti. Nel frattempo, i carabinieri hanno rintracciato il figlio nell’abitazione e lo hanno condotto prima in caserma e poi nel carcere di Regina Coeli. L’uomo non ha confessato l’aggressione, ma le prove raccolte sul luogo del crimine si sono rivelate sufficienti per procedere con il fermo. Le indagini hanno inoltre evidenziato che l’episodio di venerdì non sarebbe stato il primo caso di violenza perpetrato dal 52enne nei confronti del padre. Già in passato l’uomo era stato segnalato alle autorità per episodi di vessazioni e maltrattamenti, sebbene mai con conseguenze così gravi.
Dalle testimonianze raccolte dai carabinieri è emerso che il 52enne, disoccupato e privo di un reddito stabile, viveva grazie al denaro del padre. La sorella dell’aggressore, ascoltata dagli investigatori, ha confermato i rapporti tesi tra il genitore e il fratello, aggiungendo che l’uomo spesso chiedeva soldi al padre per mantenere uno stile di vita al di sopra delle proprie possibilità. Durante l’arresto, i militari hanno trovato addosso al 52enne cinque grammi di hashish, segnalando così anche un possibile legame con l’uso di sostanze stupefacenti. L’appartamento è stato sottoposto a rilievi da parte della settima sezione del Nucleo investigativo di Roma, che ha confermato come l’aggressione sia avvenuta all’interno della casa. Nonostante i tentativi del figlio di discolparsi e di crearsi un alibi, l’evidenza delle prove raccolte ha reso chiaro il coinvolgimento dell’uomo nel brutale attacco.