
Roma asfissiata dall’inquinamento, il biossido d’azoto mette a serio rischio i cittadini

Roma sotto shock: un’indagine sull’inquinamento dell’aria nella Capitale, non bastano i giorni di stop alle auto Euro 4 e potrebbero non bastare nemmeno le limitazioni in fascia verde. Zona 30, ZTL e Limitazioni orarie sono le prossime mosse della Giunta
Il recente report di Legambiente intitolato “Mal’aria di città 2024” ha gettato luce su una crisi inquietante: Roma, una delle città più affascinanti del mondo, soffre di gravi problemi legati all’inquinamento atmosferico.
L’attenzione si è concentrata sul biossido di azoto (No2), un gas nocivo noto per causare problemi polmonari. Secondo i dati, la Capitale è tra le peggiori città italiane per la media di No2 nell’aria, una situazione che richiede un’indagine approfondita e soluzioni immediate.
Il grido d’allarme lanciato da Legambiente non può essere ignorato. La salute della cittadinanza del Lazio è a rischio, con il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, che ha definito i dati come “un grido di allarme incontrovertibile”. La situazione è particolarmente preoccupante, considerando anche il record nazionale di Frosinone per i giorni di polveri sottili Pm10 fuori controllo.
Le richieste di intervento sono chiare: Legambiente chiede al Comune di Roma e alla Regione Lazio di adottare misure drastiche per migliorare la qualità dell’aria. La proposta include l’implementazione immediata di una zona a traffico limitato (Ztl) nella fascia verde, una congestion charge, l’adozione di nuovi mezzi di trasporto ecologici come tram, ciclovie, sharing mobility, metro e bus elettrici. Una vera rivoluzione green della mobilità è l’obiettivo per invertire la tendenza in atto.
Le richieste non si fermano alla mobilità: Legambiente esorta il governatore Rocca e il sindaco di Roma Gualtieri a collaborare per ridurre le emissioni inquinanti da riscaldamenti a biomasse e a limitare lo strapotere delle automobili nelle strade cittadine. Le proposte includono anche l’implementazione di aree a velocità ridotta, come le Città 30, dimostrando che limitare la velocità può ridurre significativamente l’inquinamento.
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