
Roma, entra in farmacia per un test: salvata da un infarto in corso

Due persone salvate a distanza di poche ore in due farmacie diverse della Capitale. Non è un caso, ma il risultato concreto dell’efficienza di una rete territoriale sanitaria che, pur non sostituendosi al pronto soccorso, riesce in molti casi a fornire un primo intervento salvavita. Venerdì 12 ottobre 2025, una farmacia ad Acilia e una a via Ugo Ojetti si sono trasformate in teatri di due emergenze gravi: un uomo in shock anafilattico e una donna colpita da infarto. Entrambi sono vivi grazie alla prontezza del personale e ai sistemi di telemedicina già attivi in più di mille farmacie del Lazio.
È stato il figlio, entrato di corsa nella farmacia di Largo Girolamo da Montesarchio, a chiedere aiuto per il padre che respirava a fatica. Poco dopo, l’uomo — romano, sessantenne — è entrato visibilmente provato, incapace di articolare le parole. Il personale ha subito somministrato Bentelan e avviato il contatto con il 118, ma le condizioni sono rapidamente peggiorate. A raccontarlo è Alberto Angelini, titolare della farmacia: “Sudava acqua, la pressione era bassissima, battito e saturazione irregolari”. Con l’ambulanza ancora a distanza, un medico del 118 ha ordinato la somministrazione di adrenalina, pratica normalmente riservata ai sanitari. Dopo due dosi, l’uomo ha iniziato a riprendersi. Grazie alla triangolazione telefonica tra farmacia e soccorritori, e al coraggio del personale, il paziente è arrivato in ospedale cosciente e vigile.
Nello stesso momento, in un’altra zona di Roma, un’altra emergenza veniva gestita in tempo reale. In via Ugo Ojetti, una donna con dolori al petto ha chiesto di fare un elettrocardiogramma. Grazie al servizio di telemedicina a pagamento, il tracciato è stato inviato in tempo reale a un cardiologo che, vedendone l’anomalia, ha allertato il 118: “La signora aveva un infarto in corso”, ha spiegato Fabrizio Muzi, titolare della farmacia. La paziente è stata soccorsa e trasferita in ospedale. Aveva già avuto un infarto in passato e aveva deciso, in autonomia, di affidarsi a un servizio rapido: una decisione che le ha salvato la vita.
Questi due episodi dimostrano quanto le farmacie possano diventare presìdi fondamentali di primo intervento, pur non essendo formalmente dei pronto soccorso. “In oltre 1.000 farmacie del Lazio offriamo servizi di telemedicina, ma sono a pagamento”, ha spiegato Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma. L’associazione chiede che anche nella nostra regione tali prestazioni vengano coperte dal Servizio Sanitario Nazionale, come già accade altrove. “Ci sono fondi del Ministero della Salute e una delibera regionale che lo permetterebbe”, ha aggiunto. Intanto, le farmacie continuano a investire nella prevenzione: 80.000 dosi di vaccino antinfluenzale già pronte, screening per il diabete non noto, progetti sulla BPCO e la riconciliazione farmaceutica. Ma per far crescere il modello serve uno scatto istituzionale.