
Roma dice addio ai “lucchetti”: rimosse centinaia di keybox abusive

Il Comune di Roma ha intrapreso una decisa azione per contrastare il fenomeno delle keybox abusive, rimuovendo centinaia di “lucchetti” da strade e palazzi della Capitale. L’iniziativa, promossa dall’assessore al turismo Alessandro Onorato, mira a garantire la sicurezza dei turisti e la legalità delle strutture ricettive.
A Palazzo Senatorio è stata elaborata una mappa dettagliata delle keybox abusive, localizzate in circa trecento strade del centro storico, Prati e altri municipi. L’amministrazione capitolina ha inoltre avviato una collaborazione con la città di Barcellona, su richiesta della stessa, per condividere strategie e buone pratiche nella gestione del turismo e della sicurezza.
“Ad oggi abbiamo rimosso quasi 600 keybox, un numero in continua crescita“, ha dichiarato in conferenza stampa l’assessore Onorato. “Fino a pochi mesi fa erano ovunque, ora la situazione è notevolmente migliorata“. L’obiettivo è contrastare l’abusivismo nel settore delle case vacanze e dei B&B, che spesso utilizzano le keybox per l’accesso degli ospiti, eludendo i controlli e le normative sulla sicurezza. Un lavoro che è in corso d’opera, perchè si stima che siano ben 500 le keybox ancora da rimuovere.
Il Comune di Roma ha chiesto la collaborazione degli amministratori di condominio per individuare e rimuovere le keybox abusive, sottolineando l’importanza di tutelare il patrimonio storico, culturale e architettonico della città. L’amministrazione capitolina non è contraria alle case vacanze e ai B&B, ma intende regolamentare il settore per garantire un’accoglienza turistica di qualità e nel rispetto delle regole.
“Guardiamo con interesse al modello di Barcellona, che ha limitato l’apertura di nuove strutture extra-alberghiere nel centro città“, ha affermato Onorato. “Crediamo sia un diritto sacrosanto poter dire ‘basta’ in determinate zone“. Il Comune di Roma chiede la possibilità di regolamentare il settore, limitando la concentrazione di strutture ricettive nel centro storico e incentivando l’apertura in aree meno centrali, per un turismo più sostenibile e rispettoso della quotidianità dei residenti.