
Roma, colpi di pistola contro un’auto a Casal Bruciato

Un nuovo episodio di violenza ha scosso Casal Bruciato, quartiere già noto per le sue cronache nere. Qualche mattina fa, una donna impiegata ha trovato la sua Fiat Tipo con i finestrini completamente distrutti, non a causa di un incidente o di un atto vandalico, ma di tre colpi di pistola. La vittima, estranea a qualsiasi giro criminale, è rimasta sconvolta dall’accaduto e ha immediatamente sporto denuncia ai carabinieri. L’episodio, avvenuto in via Sebastiano Satta, conferma le tensioni che da anni attraversano il quartiere, tra spaccio, agguati e regolamenti di conti.
La zona, caratterizzata da grandi complessi popolari, è stata teatro negli anni di operazioni di polizia, bische clandestine e piazze di spaccio. Un anno fa, il Nucleo operativo della compagnia di Piazza Dante aveva smantellato un giro di droga che fruttava circa 2.500 euro al giorno, con clienti provenienti da tutta Roma e persino da Tor Bella Monaca. Il passato criminale di via Sebastiano Satta conta anche omicidi e tentati agguati: come quello di Alberto Ianni, detto “Mitraia”, freddato sulle scale di una palazzina, o quello di Maurizio Mattiozzi, sopravvissuto a una raffica di proiettili. Più recente l’esplosione di ordigni davanti a un negozio, solo due mesi fa.
In merito all’episodio che ha coinvolto la Fiat Tipo, i carabinieri hanno recuperato un’ogiva sul luogo dell’accaduto. Non ci sono però telecamere di sorveglianza e i residenti, pur avendo sentito gli spari, non hanno fornito elementi utili. «Ma tanto pure se qualcuno avesse visto, non parlerebbe», commenta una mamma davanti alla scuola elementare di piazza Crivelli.
Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella di un regolamento di conti fra gruppi che ancora gestiscono traffici illeciti nella zona. La vettura della donna, che non ha alcun legame con ambienti criminali, potrebbe essere stata colpita per errore o come messaggio indiretto.
I cittadini del quartiere esprimono la loro esasperazione. «Non si capisce che giri ci siano ma qua succede sempre qualcosa», raccontano alcuni abitanti del parco di piazza Crivelli. Altri lamentano la mancata apertura del promesso commissariato di polizia, di cui si è parlato a lungo, ma senza arrivare alla decisione concreta. Le denunce riguardano anche furti, rapine, serrande usate per nascondere dosi di droga e attività di società di noleggio auto, spesso utilizzate per trasportare stupefacenti. Un quadro che conferma come Casal Bruciato resti una zona difficile, in cui il confine tra la quotidianità delle famiglie e la criminalità è ancora troppo sottile.