
Roma Capitale: verso poteri speciali e risorse regionali

Il dibattito sui poteri speciali per Roma Capitale è in pieno fermento, con due proposte di legge in discussione alla Camera. I testi, presentati rispettivamente da Paolo Barelli (FI) e Luca Sbardella (FdI) per il centrodestra e da Roberto Morassut (PD) per il centrosinistra, mirano a modificare la Costituzione per dotare Roma di maggiori competenze legislative e finanziarie, analoghe a quelle regionali. Tuttavia, la sanità, che rappresenta gran parte del bilancio regionale, rimarrebbe sotto il controllo del Lazio. Entrambi i progetti condividono l’obiettivo di colmare il divario tra la Capitale e le principali metropoli europee, prevedendo l’assegnazione di adeguate risorse economiche per garantire un’efficace gestione amministrativa.
Parallelamente al lavoro parlamentare, il Governo ha avviato un’iniziativa per definire una riforma complementare. Sotto la guida della premier Giorgia Meloni e del senatore Andrea De Priamo (FdI), è stata redatta una bozza che riprende gli elementi principali delle proposte parlamentari, introducendo però un approccio più snello. Questo disegno di legge, non di rango costituzionale, punta a semplificare la distribuzione delle competenze tra Regione e Capitale, accelerando il processo di attuazione. Il coinvolgimento dei ministri Roberto Calderoli e Maria Elisabetta Casellati testimonia l’attenzione del Governo verso un progetto che si propone di armonizzare gli interessi di Roma e del Lazio, valutando l’applicazione delle riforme anche all’intera area metropolitana.
Il consenso trasversale che circonda le riforme lascia sperare in una rapida approvazione. L’obiettivo è chiudere la prima lettura parlamentare entro l’estate, consentendo i successivi passaggi necessari per le modifiche costituzionali. Intanto, i ministeri coinvolti continueranno a lavorare per definire un testo condiviso che possa integrarsi con le proposte parlamentari, senza sovrapporsi. Questa sinergia potrebbe rappresentare una svolta storica per Roma, gettando le basi per un’autonomia amministrativa e finanziaria più solida, capace di proiettarla al livello delle altre capitali europee.