
Roma capitale della musica live: un impatto da centinaia di milioni
Roma è tornata a essere una capitale della musica dal vivo. Non una suggestione nostalgica, ma un fenomeno certificato dai numeri, dai nomi degli artisti e dall’impatto economico che i grandi eventi hanno generato negli ultimi anni. Una traiettoria che ricorda le stagioni irripetibili degli Anni Ottanta, quando nella Capitale si esibivano Michael Jackson, Madonna e David Bowie, e che oggi trova nuove conferme in una sequenza impressionante di concerti internazionali.
Il percorso recente è segnato da tappe simboliche. Nel 2023 il Circo Massimo ha ospitato l’anteprima mondiale di “Utopia” di Travis Scott, con una diretta streaming globale e la presenza a sorpresa di Kanye West, tornato in Italia dopo anni di assenza. Nel 2024 è stato il momento di David Gilmour, che ha scelto Roma per il ritorno ufficiale dal vivo dopo otto anni, con sei concerti e 90 mila spettatori complessivi per presentare “Luck and Strange”. Il 2 agosto scorso lo Stadio Olimpico è stato invece infiammato da Kendrick Lamar, affiancato da Sza, unica data italiana di un tour mondiale da oltre un milione di biglietti venduti.
A questi eventi si aggiungono lo show di Ed Sheeran all’Olimpico, i quattro concerti dei Coldplay nel 2024, e quelli di Bruce Springsteen, Guns N’ Roses e Imagine Dragons al Circo Massimo nel 2023. Senza dimenticare l’evento già annunciato per il 4 luglio 2026 a Tor Vergata, quando Ultimo punta a radunare 250 mila spettatori in un solo concerto. Più che indizi, tasselli di un quadro ormai evidente.
I numeri raccontano meglio di ogni slogan la portata del fenomeno. Nel solo ambito pop, rock e musica leggera, Roma ha ospitato nel triennio 2022-2024 ben 5.462 concerti, con 7,1 milioni di spettatori. Nel 2024 la Capitale si è collocata per la prima volta al primo posto tra le città italiane per numero di eventi musicali, con 2.082 concerti, segnando un aumento del 34 per cento rispetto all’anno precedente e superando Milano, Bologna, Torino e Napoli. E il 2025, con il Circo Massimo, l’Olimpico, le Terme di Caracalla, l’Ippodromo delle Capannelle, il Palazzo dello Sport e l’Auditorium, promette di confermare e forse superare questi risultati.
L’impatto economico è altrettanto rilevante. Tra il 2022 e il 2024 l’organizzazione dei grandi concerti romani ha generato un valore complessivo di 681 milioni di euro. A questa cifra si aggiungono 760 milioni di spese extra-biglietto sostenute dal pubblico per ristorazione, alloggi e trasporti. Un dato sorprendente riguarda la provenienza degli spettatori: quasi la metà dell’impatto economico è legata alla spesa dei visitatori stranieri, a conferma del ruolo internazionale che Roma ha riconquistato nel circuito della musica live.
Il concerto di Capodanno al Circo Massimo, organizzato dal Comune di Roma con Fabri Fibra, Tananai e Alessandra Amoroso, punta a superare le 100 mila presenze. «Sarà un grande evento che confermerà ancora di più la centralità di Roma nel mondo della musica. Sarà il Capodanno più importante d’Italia», ha commentato Ferdinando Salzano di Friends&Partners, una delle principali società di intrattenimento dal vivo del Paese.
Il 2026 si preannuncia in continuità con questa crescita. Allo Stadio Olimpico sono già attesi Achille Lauro, Ligabue, Eros Ramazzotti, Geolier, Max Pezzali e Tiziano Ferro, mentre al Circo Massimo sono confermati Cesare Cremonini e Jovanotti. Roma, dopo anni di marginalità nel grande circuito internazionale, è tornata stabilmente al centro della scena. E questa volta non sembra una parentesi, ma una nuova normalità.