
Roma cambia volto: i quartieri si specializzano nel commercio di settore

A Roma sta prendendo forma una nuova geografia del commercio, frutto dei cambiamenti nei consumi e nelle abitudini della popolazione. I negozi non sono più distribuiti in modo uniforme, ma si stanno specializzando per aree. Ogni quartiere assume così una sua identità commerciale, con l’obiettivo di attrarre consumatori attraverso una proposta mirata e variegata.
“Non più quartieri con ogni tipo di negozio, ma negozi specializzati in ogni quartiere”, spiega Valter Giammaria, presidente della Confesercenti. Una tendenza già evidente in circa venti zone della Capitale, che spazia dal centro storico alle periferie.
Monti si distingue per lo stile vintage, tra boutique di seconda mano e laboratori artigianali. L’Ostiense, ex zona industriale, è ormai sinonimo di food e bistrot. Gli spazi riqualificati ospitano eventi ed esposizioni, anche internazionali. Prati continua a essere un riferimento per lo shopping, mentre via Gregorio VII e l’Aurelia si stanno affermando come poli per arredamento e design.
Il centro storico, invece, si orienta sempre più verso il turismo, con un’offerta centrata su ristorazione e souvenir. L’area del Tridente e piazza di Spagna torna protagonista con le grandi firme della moda, anche grazie a eventi che valorizzano il lusso.
Altrove, la Tiburtina conserva il suo ruolo industriale, con una forte presenza di attività legate all’elettronica, mentre zone come Prenestino e Torpignattara si trasformano in veri e propri laboratori multiculturali. Dai prodotti alimentari ai servizi, la varietà riflette un’identità sempre più internazionale.
“La settorializzazione commerciale rilancia i negozi stessi, rendendoli attrattivi per i clienti”, aggiunge Giammaria. Tuttavia, per trasformare questa tendenza in un’opportunità stabile di crescita, è fondamentale che gli imprenditori puntino su qualità, unicità e professionalizzazione. Solo così, la nuova mappa del commercio romano potrà diventare un reale volano per l’economia locale.