
Roma, blitz dei Nas che smascherano un 56enne finto chirurgo estetico

Aveva appeso in bella vista una finta laurea in Medicina e Chirurgia “conseguita” alla Sapienza e sulla scrivania mostrava un badge di un noto ospedale romano, completo di foto e numero identificativo. In realtà non era un medico, ma un impostore. A smascherarlo sono stati i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, che hanno incrociato i dati e scoperto che quell’uomo di 56 anni, romano, non aveva mai conseguito alcun titolo di studio.
Nella sua rete erano cadute numerose pazienti ignare, convinte di affidarsi a un professionista per piccoli ritocchi o veri interventi di chirurgia estetica. Le indagini sono partite da alcune segnalazioni, tra cui quella di una donna che aveva riportato complicazioni dopo un’operazione. Da lì i militari hanno cominciato a indagare sullo studio medico di Montespaccato, tra Boccea e l’Aurelio, scoprendo l’inganno.
Il blitz dei Nas ha portato al sequestro dello studio, dove sono stati trovati la falsa laurea, il badge contraffatto e materiale sanitario e cosmetico: siringhe, filler, aghi e documentazione clinica di diversi pazienti. L’uomo è stato denunciato per esercizio abusivo della professione medica, mentre le indagini proseguono per accertare l’entità del giro d’affari e identificare tutte le persone coinvolte. Gli investigatori stanno passando al setaccio le cartelle cliniche, i conti correnti e i nominativi dei clienti, molti dei quali potrebbero aver subito danni permanenti.
Il caso si inserisce in un contesto più ampio di allarmi legati alla chirurgia estetica non autorizzata. Negli ultimi mesi i controlli sono stati intensificati dopo episodi drammatici che hanno acceso i riflettori sulla mancanza di sicurezza in alcuni studi. Tra questi, la morte di Margaret Spada, la giovane siciliana di 22 anni deceduta nel novembre 2023 dopo un intervento eseguito dai fratelli Marco e Marco Antonio Procopio, e quella di Simonetta Kalfus, 62 anni, morta nel marzo successivo per una grave infezione dopo una liposuzione in uno studio di Cinecittà.
Nel caso Kalfus, il medico responsabile, Carlo Bravi, è stato sospeso dall’ordine e indagato per omicidio colposo, ma a luglio i carabinieri lo hanno sorpreso mentre continuava a operare abusivamente in uno studio del Quadraro.
L’episodio di Montespaccato, con il falso medico smascherato dopo anni di attività, riaccende dunque il tema della vigilanza e della tutela dei cittadini in un settore sempre più esposto a rischi. “Serve più consapevolezza e più controllo, perché la medicina estetica non è un gioco”, spiegano fonti investigative vicine al caso. I Nas, intanto, continuano i controlli a tappeto negli studi medici della Capitale per individuare altre strutture irregolari e prevenire nuovi episodi di malpractice.