
Roma, autunno caldo tra proteste pro-Palestina e allerta antisemitismo

Roma si prepara a un autunno caldo sul fronte dell’ordine pubblico. Cortei e sit-in legati al conflitto in Medio Oriente stanno registrando un boom di partecipazione giovanile, con una mobilitazione che sfugge alle dinamiche tradizionali e che costringe le forze dell’ordine a ricalibrare i dispositivi di sicurezza. A questo scenario già complesso si sommano eventi ad alto rischio come il derby Lazio-Roma del 21 settembre e le manifestazioni politiche di Fratelli d’Italia all’Eur.
Martedì sera, all’Esquilino, i manifestanti attesi erano un migliaio ma sono diventati cinquemila, costringendo la polizia a intervenire nuovamente a San Lorenzo per bloccare il tentativo di occupazione della tangenziale. Sette agenti sono rimasti feriti. Secondo le analisi di Digos e carabinieri, il proselitismo avviene soprattutto sui social network, dove liceali e studenti minorenni si organizzano in maniera autonoma e difficilmente prevedibile. «Purtroppo nelle prossime settimane temo che ci saranno altri momenti di tensione ed è molto importante che il linguaggio resti sempre in una cornice di sicurezza», ha dichiarato il prefetto Lamberto Giannini.
Giannini ha rivolto un appello agli studenti della Lumsa per evitare derive antisemite, ricordando che a Roma non ci sono state aggressioni contro cittadini ebrei, ma solo scritte sui muri: «Vanno condannate, senza però enfatizzarle al punto da farne cassa di risonanza». Il direttore centrale della polizia di prevenzione Lucio Pifferi ha evidenziato il rischio di «fascinazione soprattutto tra i 14-15enni», sottolineando che in Italia sono già state effettuate oltre 100 perquisizioni con alcuni arresti. L’allarme si lega anche alla propaganda online e al rischio di radicalizzazione giovanile.
Oltre alle piazze pro-Palestina, Roma si prepara ad altre giornate delicate. Il 21 settembre all’Olimpico andrà in scena il derby Lazio-Roma, già teatro in passato di scontri tra tifoserie. Nelle stesse ore, all’Eur, si terrà la festa nazionale di Fratelli d’Italia, che porterà un rafforzamento delle misure di sicurezza. Sul fronte delle proteste, il calendario è fitto: il 27 settembre al Quarticciolo si terrà una manifestazione contro il Decreto Sicurezza, mentre il 4 ottobre in centro è previsto un corteo con lo slogan #stopgenocidio, a ridosso dell’anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Nel frattempo, assemblee, festival e presidi si susseguono nei quartieri della città, dal Campidoglio a Torpignattara, fino alla Sapienza e a Testaccio con il Falastin, festival della cultura palestinese. Roma si trova così di fronte a una prova di equilibrio: garantire la libertà di manifestare in un clima internazionale incandescente, senza mettere a rischio la sicurezza pubblica e la convivenza civile.